
Mauro Russo con Christian Vieri
Milano, 5 maggio 2025 – Nuovi arresti - 5 in carcere e 2 ai domiciliari - in un altro filone della maxi inchiesta milanese sulle curve di San Siro, coordinata dai pm della Dda Paolo Storari e Sara Ombra e condotta dalla Squadra mobile e dalla Guardia di Finanza, e che aveva portato ad una serie di arresti a fine settembre per capi ultrà e sodali della Nord interista e della Sud milanista.
In questo caso sono contestati episodi, già emersi e approfonditi, di usura, estorsione e false fatture. Per alcuni dei reati c'è anche l'aggravante della finalità mafiosa per avere agevolato “la cosca” della “famiglia Bellocco”.
Gli episodi che hanno portato ai nuovi arresti erano già emersi nel corso delle indagini ma sono stati successivamente approfonditi e meglio delineati attraverso le dichiarazioni delle persone offese, gli interrogatori resi dal collaboratore di giustizia Andrea Beretta, ex capo della curva Nord, già in carcere anche per l’omicidio di Antonio Bellocco, e accertamenti mirati di natura economica e finanziaria.
Gli arrestati
Tra i sette arrestati c'è anche Mauro Russo, ai domiciliari ed ex socio dell'ex capitano del Milan Paolo Maldini e dell'ex bomber nerazzurro Christian Vieri, entrambi totalmente estranei alle indagini. A Russo, nome che era anche già emerso come perquisito nelle indagini, viene contestata - assieme all'ex capo della curva nerazzurra Andrea Beretta, a Giuseppe Caminiti, legato alla 'ndrangheta, e in origine anche con Vittorio Boiocchi, lo storico leader della Nord ucciso nel 2022 su mandato di Beretta - di aver estorto per circa due anni 4mila euro al mese all'imprenditore Gherardo Zaccagni, che gestiva i parcheggi fuori dallo stadio di San Siro. Una presunta estorsione da circa 60mila euro.
In cella su ordine del gip Domenico Santoro sono finiti Francesco Intagliata, 45 anni, di origini palermitane, Filippo Monardo, 49 anni, Giuseppe Orecchio, 36 anni, Domenico Sità, 43 anni e Davide Scarfone di 38 anni, tutti calabresi. Ai domiciliari invece è finito anche Carmelo Montalto, 49 anni.
L’accusa di estorsione
Le vicende estorsive contestate attengono a diversi ambiti, e in particolare a versamenti di denaro pretesi in modo illecito dal gestore dei parcheggi dello Stadio Meazza al fine di garantirsi una sorta di “tranquillità ambientale”; al recupero di somme di denaro connesse a prestiti di natura usuraia ovvero finanziamenti per attività economiche; infine, al tentativo di estromettere il Beretta dalla gestione della sua società di merchandising.
Il reato di usura
Il reato di usura contestato riguarda, invece, prestiti elargiti, da più persone, tra i quali, secondo l'impostazione accusatoria, anche da Antonio Bellocco, vittima di un omicidio il 4 settembre 2024, a un imprenditore comasco, titolare di una società che si occupa di programmazione e trasmissioni televisive, dal quale sono stati pretesi interessi fino al 400% e che negli ultimi mesi avrebbe subito minacce per indurlo a versare quanto pattuito.
Il gip: “Rapporti tra Bellocco e l’Inter”
Nell’ordinanza cautelare si parla anche di un “rapporto intercorrente tra gli esponenti di spicco del direttivo della Curva Nord”, tra cui Antonio Bellocco, lo 'ndranghetista ucciso lo scorso settembre dall'ex capo ultrà interista Andrea Beretta, “e la società interista”. Dagli atti emerge, infatti, che Bellocco si sarebbe speso affinché il vicepresidente dell'Inter Javier Zanetti “fosse presente” ad un evento che interessava all'attività imprenditoriale di Davide Scarfone, finito oggi in carcere e legato, secondo le indagini, a Bellocco.
L'11 novembre del 2023, come risulta dalle intercettazioni, Bellocco avrebbe detto a Scarfone che all'evento da lui organizzato avrebbe potuto partecipare anche Zanetti, grazie “all'opera di convincimento di Andrea Beretta”. Il 17 novembre, come risulta dagli atti, il numero due nerazzurro avrebbe “effettivamente” preso parte all'evento, su “espressa volontà di Bellocco” e per far fare una “bella figura” a Scarfone. Quest'ultimo si sarebbe anche vantato del fatto che Zanetti lo aveva elogiato “davanti a 400 persone”. E Bellocco, poi, diceva di aver anche ricevuto un messaggio da Zanetti alla fine dell'evento. Una vicenda che per il gip rappresenta un “significativo elemento di prova” dei rapporti tra esponenti del direttivo della Nord, come Bellocco, e l'Inter. Beretta, ora collaboratore di giustizia, in uno dei suoi tanti interrogatori ha confermato di aver “chiamato il Capitano", ossia Zanetti, per la partecipazione a quell'evento. “C'era proprio un rapporto di amicizia con Javier”, ha messo a verbale Beretta.