
Adilma Pereira Carneiro è accusata di essere la mente dell’omicidio camuffato da incidente di Fabio Ravasio
Busto Arsizio (Varese), 15 luglio 2025 - Lunedì 14 luglio, davanti alla Corte d’Assise di Busto Arsizio, avrebbe dovuto testimoniare anche Marcello Trifone, marito della mantide Adilma Pereira Carneiro, la donna accusata di essere la mente del complotto ai danni di Fabio Ravasio. Trifone, però, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.
A sottoporsi all’interrogatorio è stato invece Fabio Lavezzo, imputato nel procedimento, che ha risposto alle domande del pubblico ministero Ciro Caramore e degli avvocati di accusa e difesa. Il suo esame è stato caratterizzato da numerosi «Non ricordo» e da momenti di tensione con il pm, che ha più volte contestato le sue affermazioni.
Al termine della sua deposizione, la Corte ha ascoltato due nuovi testimoni, entrambi citati dallo stesso Lavezzo. Uno di loro ha dichiarato di essere stato contattato ripetutamente dall’imputato per trovare qualcuno disposto a “lasciare a terra” Ravasio.
Una frase che, in un successivo messaggio audio, si è concretizzata in una presunta offerta di 50-60 mila euro per agire contro il 53enne. Una cifra ritenuta troppo alta dagli altri imputati. Il testimone ha precisato di aver parlato di quella somma solo per “scrollarsi di dosso” le pressioni di Lavezzo, rendendosi conto solo in seguito che non si trattava di una semplice aggressione, ma di un possibile omicidio. Il processo riprenderà il 6 ottobre quando Adilma Pereira Carneiro sarà chiamata a raccontare la sua versione dei fatti. Durante l’ultima udienza, la donna ha chiesto di lasciare l’aula mentre Lavezzo parlava davanti ai giudici. Sarà sentito anche il consulente informatico del Pm sugli spostamenti di Lavezzo.