L’Adamello, tra Lombardia (interessa le province di Brescia e, in misura minore, di Sondrio) e Trentino-Alto Adige, è un gigante in agonia. I suoi ghiacci, che sono stati i più vasti in Italia e si credevano perenni, secondo un recente studio delle università Bicocca e degli Studi di Milano, scompariranno entro 40 anni, se il trend del cambiamento climatico proseguirà in questa direzione, modificando un’area alpina di grande valore paesaggistico e ambientale, compresa tra la Val Camonica, la Val di Sole e la Val Rendena. Sono molte, dunque, le associazioni (e gli enti) che si stanno mobilitando per chiedere una governance europea per affrontare lo scioglimento dei ghiacciai e adottare politiche di contrasto al fenomeno.
Sabato 2 agosto 2025, Legambiente ha promosso un flash mob per lanciare un Sos proprio dall’Adamello e annunciare le 5 tappe della Carovana dei ghiacciai che dal 17 agosto al 2 settembre toccherà diversi giganti di ghiaccio dell’arco alpino, passando anche per la Lombardia.
Sos Adamello

Flash mob sull’Adamello che ospita il ghiacciaio più grande delle Alpi Italiani. Il gigante bianco è sempre più sotto scacco della crisi climatica: nel 2024 ha registrato un importante arretramento della fronte di –127 metri rispetto al 2023 (fonte Sat), un dato preoccupante e in costante crescita. Il dato si inserisce in un trend pluriennale di forte regressione: nel 2022 l’arretramento era stato di -114 metri (fonte: SAT), mentre nel 2021 di -90 metri (fonte SAT), segnalando un’accelerazione del ritiro frontale. Il bilancio di massa 2024, calcolato attraverso l’interpolazione dei dati delle paline glaciologiche, della linea di equilibrio e dei rilievi degli accumuli, risulta pari a -0,36 metri di acqua equivalente rispetto al 2023 (fonti: Sgl, Sat, Pat). Si tratta di un dato negativo, ma meno grave rispetto all’eccezionale perdita del 2022, quando il bilancio di massa aveva superato i -2 metri di acqua equivalente, a causa delle anomalie termiche e dello scarso accumulo nivale durante l’inverno.
Serve Governance europea

Da qui, al grido “il tempo di agire è ora”, un colorato serpentone umano, guidato da Legambiente e composto da persone provenienti da diversi paesi europei, questo week-end ha srotolato uno striscione di 4 metri x 4 formando intorno ad esso una catena umana circolare per richiamare l’attenzione dei governi chiedendo a gran voce una governance europea per i ghiacciai. Sullo striscione la scritta in inglese del Manifesto europeo dei ghiacciai per ricordare la necessità di una governance europea, senza dimenticare che in questa partita è fondamentale che i vari Paesi facciano rete tra di loro. Nel manifesto indicate 8 azioni che partono proprio dal coordinamento comunitario attraverso un monitoraggio costante dei ghiacciai. Due azioni fondamentali per garantire un futuro sostenibile ai giganti bianchi, sempre più in sofferenza, e alle comunità che da essi dipendono. I giganti bianchi sono, infatti, sempre più in sofferenza.
Carovana dei ghiacciai 2025: le 5 tappe
Il flash mob sull’Adamello di sabato 2 agosto 2025 è stato anche l’occasione per presentare la nuova edizione di Carovana dei ghiacciai 2025, la campagna internazionale di Legambiente dedicata all’osservazione dei ghiacciai alpini e realizzata in collaborazione con Cipra Italia e la partnership scientifica della Fondazione Glaciologica Italiana (già Comitato Glaciologico Italiano). Giunta alla sesta edizione, la campagna prenderà ufficialmente il via dal 17 agosto al 2 settembre 2025 e sarà articolata in cinque tappe. La Carovana dei ghiacciai inizierà il suo viaggio dalla Svizzera (dal 17 al 20 agosto) facendo tappa sul ghiacciaio Aletsch, il più esteso delle Alpi, per poi spostarsi in Lombardia sul ghiacciaio della Ventina (dal 20 al 23 agosto), in Alto Adige sul ghiacciaio Ortles – Cevedale (dal 23 al 26 agosto), in Germania sul ghiaccio Zugspitze (dal 26 al 29 agosto), e infine in Piemonte sui ghiacciai della Bessanese e della Ciamarella (dal 30 agosto al 2 settembre).
Crisi climatica ed eventi estremi
Tanti come sempre i temi al centro della campagna: dagli effetti della crisi climatica in quota e a valle agli eventi meteo estremi che ridisegnano il profilo della montagna all’overtourism, dalla tutela della biodiversità alle politiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici alle buone pratiche di sviluppo sostenibile. Non mancheranno testimonial d’eccezione che accompagneranno il viaggio di Carovana dei ghiacciai 2025. Tra i primi ci sono: la giornalista Milena Boccadoro, il gruppo musicale Eugenio in Via Di Gioia, la scrittrice Loredana Lipperini. Inoltre, in ogni tappa sarà proiettato il documentario sull’agonia dei ghiacciai alpini, realizzato da Carovana dei ghiacciai.
"Ridurre emissioni gas serra”
“Nell’anno internazionale dei ghiacciai e in occasione dell’anteprima di Carovana dei ghiacciai – commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - vogliamo ribadire l’importanza di ridurre le emissioni di gas serra limitando il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali e prevedere azioni immediate per l’adattamento agli effetti della crisi climatica, a partire dalle aree più vulnerabili, come l’arco alpino. Non si può più restare indifferenti rispetto a quanto sta accadendo ad alta quota e agli effetti che la fusione dei ghiacciai sta generando a valle. Per questo oggi torniamo a chiedere una governance europea dei ghiacciai e l’applicazione delle otto azioni al centro del Manifesto europeo che abbiamo presentato lo scorso dicembre”.
Il Manifesto: 8 azioni per i ghiacciai
Otto le azioni al centro del Manifesto europeo dei ghiacciai che Legambiente e i firmatari rilanciano.
La prima è creare un sistema europeo di monitoraggio del rischio criosferico, favorendo la condivisione di esperienze maturate a livello locale e regionale e sviluppando un insieme comune di regole per il monitoraggio. La seconda è istituire una rete multidisciplinare di competenze da condividere, con l’obiettivo di costituire una Governance Europea dei Ghiacciai (Egg). Segue la valorizzazione degli strumenti e le politiche internazionali per la mitigazione e l’adattamento alla crisi climatica nelle aree glaciali europee.
Quarto punto del Manifesto è sostenere la leadership e il ruolo guida dell’Europa a livello globale orientando le scelte dell’Unione Europea verso la tutela degli ambienti glaciali, dalle calotte polari ai ghiacciai, e promuovendo la riduzione degli impatti sulla criosfera, sull’uso del suolo e delle risorse idriche. A livello generale, i promotori e i firmatari del Manifesto chiedono anche di sostenere il valore e la protezione dei ghiacciai, e, al sesto punto, di collaborare con università, centri di ricerca e scuole per sensibilizzare e accrescere la consapevolezza di cittadini e istituzioni, sviluppando percorsi formativi finalizzati a creare nuove professionalità nel campo della mitigazione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Gli ultimi due punti del manifesti sono l’istituzione di spazi di confronto e la promozione e messa in rete delle esperienze provenienti da diverse realtà geografiche, politiche e climatiche, al fine di rafforzare la cooperazione.
La Carovana dei ghiacciai: chi ne fa parte
La Carovana dei ghiacciai è promossa da Legambiente, con la partecipazione CAI, della Fondazione Glaciologica Italiana (già Comitato Glaciologico Italiano), di CIPRA ITALIA (Commissione internazionale per la protezione delle Alpi), - promotori insieme a Legambiente del “Manifesto europeo per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesse” - e di una numerosa rappresentanza degli oltre 80 sottoscrittori del Manifesto, tra enti pubblici e privati, ONG, progetti europei, enti di ricerca e altre organizzazioni. Tra i presenti sull’Adamello anche: AGRAP (Associazione Gestori Rifugi del Piemonte); CAA Club Arc Alpin; CAI Alto Adige; CIPRA France; CIPRA Sud Tirolo; CIRF (Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale); Legambiente Lombardia; Legambiente Trento; Lipu; Mountain Wilderness Italia; Politecnico di Milano Dipartimento Ingegneria; Progetto Interregionale Alpine Space Waterwise; Protect Our Winters Italy; WWF Italia.