
La riunione partecipatissima del consiglio di quartiere di Fiumicello
Brescia, 19 settembre 2025 – “Dopo quasi due anni, ho deciso di trasferire altrove il negozio di famiglia. Dopo che una ragazza è entrata terrorizzata nel mio negozio, perché si sentiva seguita, mi sono resa conto che quel posto che ho sempre creduto sicuro, non è più casa mia”.
Lo ha annunciato tra le lacrime, la parrucchiera Paola nella riunione partecipatissima del consiglio di quartiere di Fiumicello su tema sicurezza e degrado. A dare il la, il presidente del CdQ, Alberto Di Martino, che, a fine agosto, ha chiesto e ottenuto un incontro con la sindaca Laura Castelletti, dopo lo scippo in un parco. Di degrado hanno parlato anche tanti altri commercianti, alcuni storici, altri arrivati in via Milano fiduciosi che il progetto “Oltre la strada“ potesse cambiare il volto del quartiere
"La strada è stata migliorata, il problema è che manca ‘l’oltre”», hanno sottolineato, consegnando a Di Martino un plico di lettere. C’è chi chiuderà, come la parrucchiera e un negozio di computer, chi sta pensando di farlo. Come sempre quando si parla di sicurezza, si intersecano diversi piani.
Ci sono i reati, ma ci sono anche atti di inciviltà (tanti commercianti lamentano di dover pulire ogni giorno i marciapiedi da escrementi e bottiglie). C’è chi ritiene che il quartiere sia migliorato rispetto agli anni in cui era un crocevia della droga, chi sostiene che la situazione sia peggiorata negli ultimi anni, citando casi recenti di sacchetti di cocaina trovati in cantina. C’è chi ha investito per migliorare la strada, e chi, senza scrupolo continua ad affittare appartamenti in nero a più persone del consentito, alimentando il degrado. E poi ci sono visioni contrapposte su cosa fare.
"Ho chiesto al Comune più presidi delle forze dell’ordine, di fare controlli sul sovraffollamento e di mettere più telecamere”, ha spiegato Di Martino. C’è chi ricorda, però, che la sicurezza compete alla Questura e chi evidenzia che non basta la repressione.
“Anche se militarizzassimo il quartiere – aggiunge Cristiano Martinelli, presidente della cooperativa Mano Libera, tra le tante attive quotidianamente nel quartiere – gli episodi di inciviltà umana continueranno ad esserci, perché le marginalità sono tante e complesse. I progetti sociali hanno dimostrato di portare soluzioni, ma bisogna investire su questo fronte, con continuità”.