
La visita guidata alle recenti scoperte archeologiche fa parte del programma “La memoria delle rocce“
Cresce l’interesse e di pari passo l’orgoglio per le testimonianze del passato più lontano nel tempo che la provincia custodisce e, soprattutto, non smette di restituire, sia per effetto del cambiamento climatico con conseguente ritirata dai ghiacciai come nel caso della Val d’Ambria e dei ritrovamenti ai piedi del ghiacciaio del Pizzo Tresero, sia in modo del tutto fortuito, nel corso di scavi non certo di natura archeologica. La conferma arriva dal successo che stanno ottenendo i primi appuntamenti di "Percorsi d’arte rupestre", l’iniziativa di divulgazione e promozione in nove date, sino a settembre, nell’ambito dell’iniziativa "La memoria delle rocce" che dopo Teglio e la Sassella sabato scorso ha fatto tappa a Berbenno, con la presentazione in anteprima delle stele incise rinvenute lo scorso agosto durante i lavori per la realizzazione della palestra della scuola primaria di via Roma.
A guidare la visita è stato Stefano Rossi, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese. Tra le sorprese dell’eccezionale rinvenimento, una tomba in cista litica (cioè una cassa realizzata con lastre di pietra, disposte a taglio) che potrebbe risalire a circa quattromila anni fa, tra la fine dell’età del Rame e l’inizio dell’età del Bronzo. Un ritrovamento eccezionale, ancora più sorprendente per il fatto che per realizzare le pareti della tomba siano state riutilizzate stele simili a quelle rinvenute nell’area di Teglio e oggi esposte a Palazzo Besta. Una pratica molto rara nell’arco alpino e mai ritrovata prima in Valtellina, così come il tipo di decorazioni Dopo essere state pulite e trattate, le otto stele sono state esposte nel deposito della protezione civile comunale e illustrate ai visitatori - almeno un centinaio - che hanno approfittato di questa opportunità. Man mano che studi e ricerche proseguiranno, d’intento con l’amministrazione comunale di Berbenno, saranno effettuati nuovi incontri per aggiornare su quanto scoperto; l’obiettivo è, comunque, di arrivare ad allestire una vera e propria mostra.