REDAZIONE BRESCIA

Il mistero dell’ultraleggero precipitato a Brescia, dall’assenza di scatola nera all’ipotesi dello “stallo a vite”: cosa sappiamo

Sul caso del velivolo che si è schiantato sulla Corda Molle, uccidendo Sergio Ravaglia e Anna Maria De Stefano, ci sono ancora molte domande senza risposta. E il video potrebbe dare già qualche risposta

Due fotogrammi del video che mostra l'ultraleggero precipitare e schiantarsi sulla Corda Molle di Brescia

Brescia – La morte arriva dal cielo in una manciata di secondi, trasformando una tranquilla giornata di sole in tragedia. È mezzogiorno del 22 luglio quando un ultraleggero precipita sulla Corda Molle, il raccordo tra A21 e A4 vicino Brescia, uccidendo all’istante pilota e passeggera. L’impatto genera un’esplosione devastante che per poco non coinvolge altri veicoli, mentre una colonna di fumo si alza verso il cielo sereno.

Sergio Ravaglia, avvocato milanese di 75 anni, e la compagna Anna Maria De Stefano, ristoratrice piacentina di 50 anni, perdono la vita carbonizzati nell’abitacolo. Solo il caso fortuito evita una strage. Ora intorno tragedia gravano molte domande senza risposta. Quale percorso ha compiuto l’aereo? Perché il pilota ha perso il controllo? Ha provato ad effettuare un atterraggio d’emergenza? Andiamo con ordine.

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