Gianluca Bosia
Editoriale e Commento

Anziani bulletti

La partita a carte tra pensionati a Lesmo finisce a pugni in faccia

“Ci sono adolescenze che si innescano a novanta anni”. Pensiero e parole di Alda Merini. L'immensa poetessa milanese intendeva che invecchiando si può ritrovare freschezza, spirito critico e sogni di quando si era giovani. Ma questi pensieri e parole si possono leggere in una chiave diversa. Da vecchio puoi anche essere un brutto adolescente un po' teppista nostrano e un po' maranza anche se sei italiano da 10 e passa generazioni e biascichi in dialetto lombardo.

Basta vedere quanto successo a Lesmo, paese della sonnolenta Brianza, dove un centro anziani è stato chiuso, sino al 30 luglio, dopo che un 78enne ha tirato un pugno in faccia a un 97enne per una partita di scopa, spaccandogli labbro e dentiera d'ordinanza. E non sarebbe l'unica intemperanza dei “saggi” di Lesmo ma anche “schiamazzi e liti per il parcheggio”, ha rivelato la sindaca Sara Dossola. Morale: centro chiuso almeno sino al 1 agosto come un bar sigillato dal prefetto di turno per cattive frequentazioni.

Chiunque sia stato in un'osteria, ma anche in un oratorio dove i diversamente giovani giocano a carte, avrà visto bollenti quanto pittoresche sfide in cui qualcuno dei contendenti, a suon di aggettivi poco divini, si è giocato il Paradiso.

Il punto però è un altro: se ci sono giovani teppisti c'è anche chi è invecchiato male o malissimo. Alla faccia dei luoghi e della retorica comuni sui ragazzi incivili e sui capelli bianchi grondanti saggezza e buon esempio.

“Vecchio e giovane. È quasi più difficile essere un vecchio dignitoso che un giovane di buon senso”, pensiero e parole di Alberto Asor Rosa.