MILLA PRANDELLI
Cronaca

Il boato, la colonna di fuoco e il mistero del paracadute: la cronaca dello schianto dell’ultraleggero tra le auto a Brescia

Morti sul colpo i due a bordo, Sergio Ravaglia e la compagna Anna Maria De Stefano. Coinvolte auto e moto sulla “Corda Molle”. La Procura indaga, resta il mistero del paracadute

Erano circa le 12.30 quando un aereo ultraleggero è andato a schiantarsi sulla “Corda Molle“ di Brescia ovvero la Strada Provinciale 235 che dalla Bassa bresciana va verso la Valtrompia e che fa pure da raccordo autostradale

Erano circa le 12.30 quando un aereo ultraleggero è andato a schiantarsi sulla “Corda Molle“ di Brescia ovvero la Strada Provinciale 235 che dalla Bassa bresciana va verso la Valtrompia e che fa pure da raccordo autostradale

AZZANO MELLA (Brescia) – Decine di persone martedì hanno assistito in diretta alla tragedia dell’aria costata la vita a due persone e che solo per fortuna non ne ha uccise altre. Ai comandi c’era Sergio Ravaglia, 75 anni, avvocato di Milano. Accanto a lui la compagna Anna Maria De Stefano, 60anni. Erano decollati decollati da Gragnano Trebbiense, in provincia di Piacenza. Erano circa le 12.30 quando un aereo ultraleggero è andato a schiantarsi sulla “Corda Molle“ di Brescia, ovvero la Strada Provinciale 235 che dalla Bassa bresciana va verso la Valtrompia e che fa pure da raccordo autostradale.

Il boato, la colonna di fuoco e il mistero del paracadute: la cronaca dello schianto dell’ultraleggero tra le auto a Brescia

Qualcuno ha raccontato di avere udito un forte boato, probabilmente quello dell’esplosione avvenuta quando il velivolo è finito a terra e poi di avere visto una palla di fuoco. Altri hanno segnalato di avere visto un paracadute a terra. Il biposto, uno Skyleader, è precipitato sulla strada in corrispondenza della frazione Fenili Belasi, vicino al confine con Flero, uccidendo i due occupanti: un uomo e una donna. Secondo la ricostruzione preliminare il pilota avrebbe perso il controllo dell’aereo, schiantandosi al suolo. L’impatto ha provocato un violento incendio, con fiamme altissime che hanno avvolto la carreggiata in direzione Concesio. Alcuni automobilisti, sorpresi dall’improvvisa barriera di fuoco, non hanno fatto in tempo a frenare: due veicoli sono rimasti coinvolti, con un conducente illeso e un altro trasportato alla Poliambulanza in condizioni non gravi. Un motociclista, grazie a una manovra fulminea, è riuscito a evitare il disastro. La SP 345, già congestionata per l’ora di pranzo, è stata immediatamente bloccata.

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Il luogo dell'incidente e i soccorsi

Sul posto sono intervenuti due eliambulanze, un’automedica, i vigili del fuoco, la polizia stradale e le locali, mentre il traffico veniva deviato su percorsi alternativi, creando ingorghi a catena, code e rallentamenti in tutta l’area. Il paracadute di cui qualcuno ha raccontato resta un mistero. Farebbe ipotizzare un tentativo di salvataggio di emergenza da parte del pilota o del passeggero.

Non è escluso che chi era alla guida abbia cercato un atterraggio di fortuna sulla strada, ma la Procura di Brescia dovrà chiarire le dinamiche. Per questo si è affidata alla polizia dell’aria di Milano. Quello di ieri non è il primo incidente mortale che coinvolge ultraleggeri nella provincia. Dal 2010 a oggi, si contano diversi episodi con vittime, tra cui il più grave nel 2005 in Valle delle Messi, con tre decessi. Il 6 giugno 2010 a Artogne cadde ultraleggero. In quel caso di salvò solo il pilota. Il passeggero morì. Un altro incidente si verificò nel 2011 a Comezzano Cizzago. Il pilota morì sul colpo. Restò vivo solo per qualche ora, invece, l’uomo ai comandi di un Eurostar finito in un vigneto nel 2014.