
Il mistero dell’ultraleggero precipitato a Brescia, dall’assenza di scatola nera all’ipotesi dello “stallo a vite”: cosa sappiamo
Le immagini delle telecamere del traffico hanno documentato gli ultimi istanti drammatici dell’ultraleggero precipitato sull’autostrada. Dalle riprese emerge un quadro tecnico preciso: il piccolo aereo ha perso il controllo entrando in quella che gli esperti chiamano “vite”, una spirale verso il basso che perdona raramente.
L’esperto aeronautico Luca Ziliani ha analizzato le sequenze video per una televisione locale, individuando i segnali di uno “stallo asimmetrico”. Si tratta di un fenomeno insidioso che colpisce quando una delle due ali smette di generare la forza necessaria a sostenere il velivolo. Mentre un’ala continua a funzionare normalmente, l’altra “stallata” trascina verso il basso l’intero apparecchio.
Il meccanismo è spietato: l’ala che ha perso portanza fa ruotare l’aereo su se stesso, innescando quella traiettoria a spirale che i piloti temono più di ogni altra emergenza. Una volta iniziata, la vite è difficilissima da arrestare, soprattutto a bassa quota dove mancano spazio e tempo per le manovre di recupero.
Le cause precise restano da accertare, ma la dinamica emersa dai filmati offre elementi cruciali per ricostruire quei secondi fatali che hanno trasformato un volo di routine in tragedia.