REDAZIONE VARESE

Via dai centri d’accoglienza e al lavoro in fabbrica come verniciatori e forgiatori: 7 rifugiati assunti dalle aziende varesine

Un corso di formazione e di lingua italiana e l’inserimento nelle imprese del settore metalmeccanico e della logistica. Il progetto ha coinvolto Confindustria, la Prefettura e la Comunità Exodus di Gallarate

In alcuni settori produttivi, come la carpenteria o il metalmeccanico, c'è scarsità di manodopera

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Gallarate (Varese), 4 settembre 2025  – Prima un corso d’italiano, per acquisire competenze in ambito linguistico e di educazione civica, poi il graduale inserimento nelle aziende del territorio varesino. È il percorso al quale sono andati incontro sette rifugiati ospiti dei centri d’accoglienza della zona del Gallaratese grazie a un progetto d’integrazione che ha coinvolto la comunità Exodus, Confindustria Varese e il prefetto del capoluogo Salvatore Pasquariello. I primi quattro sono già stati inseriti, per i tre successivi si tratterà di aspettare lunedì. 

Quali sono le aziende coinvolte 

Sono sette le aziende del settore meccanico, metallurgico e della logistica coinvolte. Tutte presenti sul territorio varesino. La Petrolvalves, Indipendent Hospitality Malpensa, A.c.s.a. Steel Forgings, Malpensa Logistica Europa, Coexpan Montonate, Donelli Alexo e Lati Industria Termoplastici sono state contattate e coinvolte oltre che da Confindustria, anche da Randstad e da Four Exodus. Si è cominciato con 12 persone, selezionate nei centri del territorio che ospitano persone richiedenti asilo. Di queste otto hanno portato a termine il percorso formativo di 81 ore. 

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Verniciatori e forgiatori 

Cinque quindi le persone che hanno trovato lavoro nelle aziende associate a Confindustria Varese. Più precisamente, due persone sono state inserite subito dopo lo speed date e i vari colloqui nello stabilimento di Ferno della Donelli Alexo Srl (settore trattamento e rivestimento di metalli): prima, come corsisti nell’Academy aziendale e, poi, assunti come verniciatori. Mentre, altre tre persone saranno inserite, a partire da lunedì 8 settembre, alla A.c.s.a. Steel Forgings di Oggiona Santo Stefano – azienda del settore stampaggio a caldo dell’acciaio – come addetti alla forgia. 

"Valore sociale” 

A questi cinque collocamenti vanno aggiunti quelli di altri due rifugiati che hanno trovato lavoro grazie al corso frequentato di Randstad, ma attraverso canali alternativi al progetto avviato con Confindustria Varese. Soddisfatto il presidente di Confindustria Varese Luigi Galdabini: “Le imprese, oggi più che mai, non possono limitarsi a produrre valore economico – spiega – ma sono chiamate a generare valore sociale, a essere motore di progresso, a farsi promotrici di un nuovo paradigma culturale, superando stereotipi, abbattendo barriere, aprendo varchi dove altri vedono confini. Questo progetto sperimentale vuole essere un modello di inclusione replicabile, capace di generare un impatto reale e duraturo”.

Da sinistra, il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello e il presidente di Confindustria Varese Luigi Galdabini
Da sinistra, il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello e il presidente di Confindustria Varese Luigi Galdabini

Le parole del prefetto 

Alla regia del progetto, oltre a Confindustria, anche la Prefettura di Varese. Per il prefetto Salvatore Pasquariello, “questa iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni, mondo produttivo e terzo settore. Un protocollo d’intesa che mira, in particolare, a semplificare le procedure per l'ottenimento di documenti fondamentali come la tessera sanitaria, il codice fiscale e la carta d'identità, indispensabili per l’inserimento lavorativo; e nel contempo facilitare l'accesso al lavoro attraverso la creazione di una rete tra imprese.  

“Mettersi in gioco" 

Per Lucia Dell’Albani di Four Exodus “questo progetto pilota si è rivelata un’opportunità imperdibile per tutti gli ospiti richiedenti asilo che hanno accettato di partecipare al corso di lingua italiana offerto da Randstad Without Borders. Gli stranieri che hanno partecipato al corso sono stati selezionati all’interno degli otto centri di accoglienza che gestiamo in Provincia di Varese, in primis sulla base della loro conoscenza linguistica, ma soprattutto con l’obiettivo di valorizzare la motivazione e la voglia di mettersi in gioco dimostrate durante il loro percorso di integrazione. Siamo soddisfatti perché hanno colto il valore delle opportunità che possono nascere da questi progetti”.