Milano - Si è votato a Milano e in Lombardia. Ma anche in tutta Italia. Al voto, fino alle 23 di domenica 9 giugno, sono chiamati i residenti di 961 comuni lombardi su 1.502. Il dato dell’affluenza definitiva per le amministrative in regione, cioè quello rilevato alle 23 di domenica, è 61,89%. Alle 19 di domenica l’indicatore della partecipazione al voto era al 55,02%, alle 12 al 33,83% mentre sabato, alla chiusura delle urne nel primo giorno di votazioni, in Lombardia per le amministrative aveva votato il 19,49% degli aventi diritto.
La gran parte di questi paesi non arriva a 5mila abitanti. Raramente a diecimila. E soltanto in 37 superano la fatidica soglia dei 15mila che consente di andare al ballottaggio il 23 e 24 giugno, nel caso nessun candidato superi subito il 50% dei voti: sono il 3,9% del totale. E solo tre sono i capoluoghi chiamati alle urne: Pavia, amministrata dal centrodestra, Cremona e Bergamo, fin qui guidate dal centrosinistra.
Se le elezioni europee che si tengono contemporaneamente sono un test per il governo e per i leader nazionali, per le amministrative lombarde è soprattutto una prova di fiducia nella democrazia quotidiana, quella dei sindaci di comunità piccole, cui compete la gestione di servizi di base, vicini ai cittadini e direttamente misurabili.
Le province al voto
Tutte le dodici province lombarde sono coinvolte nel voto amministrativo. La provincia con più Comuni alle urne è Bergamo: 164. Seguono Brescia con 143 e Pavia con 122. Quattro provincie sono sotto i cento Comuni: Como (87), Cremona (87), Varese (77) e Milano (68), mentre nelle restanti cinque province i Comuni al voto sono sotto quota cinquanta: Lecco (49), Lodi (46), Sondrio (46), Mantova (38) e Monza Brianza (30). Milano è la provincia con il maggior numero di Comuni sopra i 15mila abitanti (11), mentre a Lecco e a Sondrio i sindaci saranno eletti solo a turno unico.
I candidati sindaco e le liste provincia per provincia
Tre capoluoghi al voto
A Bergamo (119.476 abitanti) il sindaco uscente, Giorgio Gori del Partito Democratico, non potrà ricandidarsi perché ha terminato il suo secondo mandato. Stessa situazione a Cremona (70.841 abitanti) dove Gianluca Galimberti, espressione del centrosinistra, ha guidato la città per dieci anni. A Pavia (70.380 abitanti), unico capoluogo lombardo governato dal centrodestra insieme a Sondrio, il sindaco uscente è Fabrizio Fracassi della Lega.
Il Comune più piccolo
Il Comune più piccolo al voto è Pedesina (SO) alle pendici del Monte Rotondo nelle Alpi Orobie Occidentali. Con 35 abitanti è il secondo Comune meno popolato d’Italia dopo il lecchese Morterone. Pedesina doppia in questa speciale classifica Maccastorta (LO) che di abitanti ne ha 63 e due Comuni pavesi, Villa Biscossi e Rocca de’ Giorgi, con 61 e 60 abitanti.
Le novità
Il voto per i Consigli e i primi cittadini sarà anche un test inedito per alcune comunità. Saranno le prime elezioni, ad esempio, per Uggiate con Ronago, circa 6.700 abitanti un provincia di Como, uno dei nuovi Comuni istituiti nel 2024 in Lombardia a seguito di una fusione. Novità per il sistema elettorale dei comuni di Agrate Brianza (Monza), Casalpusterlengo (Lodi) e Concesio (Brescia), che, avendo superato la soglia dei 15mila abitanti al censimento del 2021, andranno al ballottaggio. Altri comuni hanno superato la soglia, stando almeno ai dati di anagrafe, ma quel che fa fede per l’applicazione della legge elettorale è proprio il censimento ufficiale, che cade ogni 10 anni. Tradizione mai modificata a partire dall’Unità d’Italia nel 1861. Cambiamenti anche per il comune di Casalmaggiore (Cremona), che però farà il percorso inverso di Agrate, Casale e Concesio: essendo sceso sotto la soglia dei 15mila residenti, vedrà la proclamazione del sindaco in un turno unico.