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Infezione da West Nile in Lombardia: un ricoverato in provincia di Pavia. Febbre del Nilo e zanzare: sintomi e contagio

L’uomo, originario di Vigevano, è stato sottoposto ad esami del sangue. Ecco come sta

Infezione da West Nile in Lombardia: un ricoverato in provincia di Pavia. Febbre del Nilo e zanzare: sintomi e contagio

Vigevano (Pavia), 18 agosto 2025 – Un’infezione da West Nile si è registrata in Lombardia, precisamente a Vigevano, in provincia di Pavia. L’anziano colpito dal virus è ricoverato all'ospedale di Mortara (Pavia) dopo aver contratto l'infezione. La presenza del virus è stata individuata grazie agli esami del sangue. Secondo quanto emerso l’uomo non è grave e le sue condizioni cliniche sarebbero in miglioramento. 

A destra, una zanzara di tipo Culex pipiens: è la più comune in Europa e il principale vettore del virus West Nile
Una zanzara di tipo Culex pipiens: è la più comune in Europa e il principale vettore del virus West Nile

Cos'è la febbre West Nile

Come sottolineato dall’Istituto Superiore di Sanità la “febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome)”. 

Modalità di trasmissione

“I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo – ricorda l’Iss -. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

A sinistra, il virus West Nile al microscopio. A destra, una zanzara di tipo Culex pipiens, la più comune in Europa
A sinistra, il virus West Nile al microscopio. A destra, una zanzara di tipo Culex pipiens, la più comune in Europa

Sintomi comuni e gravi

Ma quali sono i rischi per l’uomo? “La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Negli anziani e nelle persone debilitate a sintomatologia può essere più grave” si legge sul portale dell’Iss. 

“I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale” dice l’Iss.