E.C.
Cronaca

San Siro, la prima del Milan senza il tifo degli ultras della Curva Sud. Com’è cambiata l'atmosfera

Silenzio, striscioni banditi e spettatori con indosso le maglie di altri club: contro il Bari sensazioni strane (e piuttosto dimesse)

San Siro, la prima del Milan senza il tifo degli ultras della Curva Sud. Com’è cambiata l'atmosfera

Milano, 18 agosto 2025 – “Buon teatro a tutti”. Così si concludeva la nota firmata collettivamente dalla Curva Sud Milano, in cui si annunciava l’intenzione a rinunciare a qualsiasi forma di sostegno per la stagione calcistica appena iniziata, data lo stop al rinnovo degli abbonamenti al secondo anello blu per molti fra gli esponenti di spicco del tifo organizzato rossonero. Oltre che, dicono loro, di persone a loro legati da rapporti di parentela, ma anche di una serie di frequentatori della Sud incensurati e non di “prima fila” nelle gerarchie del movimento ultras.

-Milan vs Bari Coppa Italia Frecciarossa - trentaduesimi di finale Milano 17-08-2025
Un'immagine dello stadio di San Siro prima dell'inizio di Milan-Bari

Ebbene, ieri sera – domenica 17 agosto – in occasione della partita di primo turno di Coppa Italia disputata a San Siro fra Milan e Bari, il sipario sul “teatro” si è alzato. E, lasciando da parte ogni giudizio sulle rivendicazioni degli ultras rossoneri e sui provvedimenti disposti dalla società nei loro confronti, lo spettacolo che è andato in scena è stato sicuramente strano e per molti versi avvilente.

Il silenzio

Chi ha frequentato San Siro, in occasione dei match del Milan così come nelle partite casalinghe dei cugini nerazzurri, sa perfettamente che gli spettacoli offerti dalle curve, fra cori, bandiere e colori, sono sempre parte integrante dell’esperienza allo stadio.

A molti è capitato di rimanere a bocca aperta di fronte a coreografie allestite quasi fossero opere d’arte o di restare ammaliati dallo sforzo vocale profuso dagli ultras a sostegno delle loro squadre del cuore.

Gli steward controllano gli striscioni portati da alcuni tifosi a San Siro per Milan-Bari
Gli steward controllano gli striscioni portati da alcuni tifosi a San Siro per Milan-Bari

Ieri non si è visto o sentito nulla di tutto questo. Gli spettatori che hanno riempito San Siro (oltre 70mila, ma la sensazione vissuta da alcuni habitué del Meazza è che molti di loro fossero occasionali se non veri e propri turisti) sono stati accolti da un silenzio impressionante, rotto soltanto dalle “invocazioni” di Germano Lanzoni, speaker ufficiale del Milan, chiamato a presentare i nuovi acquisti del club. 

Una sensazione stridente, accentuata anche dal supporto garantito dai sostenitori ospiti presenti nel settore a loro riservato. Anche chi ha visto la partita in televisione si è trovato a commentare come “si sentissero solo i cori dei tifosi del Bari”.

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Colori e maglie

Pochissimi gli striscioni esposti. Nessuno degli ultras (anche perché esplicitamente vietati dal Milan, altro provvedimento contestato dalla Curva Sud), ma sparuta anche la presenza delle “pezze” dei Milan club.

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La Curva Sud in uno scatto di un anno fa

Non solo. In tanti, sui social network, hanno anche notato come – accanto alle maglie rossonere, con sulle spalle i nomi di idoli di oggi o di monumenti del passato – alcuni spettatori indossassero le casacche di altre squadre. Si sono notate divise del Galatasaray, del Paris Saint Germain (e qui, maliziosamente, ci potrebbe essere un omaggio alla squadra che ha annientato l’Inter nella finale di Champions League), dello Sparta Praga, del Barcellona, del Liverpool e chi più ne ha più ne metta. È stata avvistata anche una maglia del Napoli, “griffata” McTominay. 

Ovviamente chiunque può andare allo stadio vestito come vuole, ma è altrettanto ovvio che in quella che – almeno a settimane alterne – è la “casa” del Milan (mantra ripetuto a ogni match dallo stesso Lanzoni), quasi un tempio per qualcuno dei fan più accaniti, la presenza di questi feticci di altri club faccia storcere un po’ il naso. 

La partita

L’atmosfera non è cambiata per tutta la durata del match, con il risultato incanalatosi placidamente a favore dei colori rossoneri. Nessun coro, nemmeno in occasione delle reti siglate dal Milan, se si eccettua qualche blando tentativo di supporter slegati al movimento ultras. Nessun esplosione di colori. Anche la gioia per il successo è sembrata in qualche modo silenziata.

Bene? Male? Non siamo qui per dare giudizi. Di certo l’esperienza della partita vissuta dal vivo è parsa in qualche modo anestetizzata. E questo – siamo convinti – piacerà davvero poco a chi ha vissuto (e vive) il calcio come una passione totalizzante e non come uno spettacolo a cui assistere per passare un paio d’ore del proprio tempo. Come a teatro, appunto.