
Disinfestazione contro le zanzare per limitare la diffusione della West Nile
Milano – La Lombardia conta due casi di virus West Nile nella forma più grave, quella neuro-invasiva, secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità: uno a Milano, l’altro in provincia di Pavia. Un dato che inserisce la regione nel quadro nazionale di un’epidemia che dall’inizio dell’anno ha colpito 173 persone in tutta Italia, con 11 decessi registrati.
I due casi lombardi fanno parte dei 72 in cui l’infezione ha presentato sintomi neuro-invasivi segnalati nel Paese, una forma della malattia che può causare encefalite, meningite e paralisi flaccida acuta. La letalità calcolata su questa forma più severa si attesta al 15%, in leggero aumento rispetto al 14% del 2024 ma comunque inferiore al picco del 20% registrato nel 2018.
“Nessun allarme”
“La situazione è monitorata con attenzione da tutte le istituzioni competenti, sia a livello centrale che territoriale”, rassicura Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità. “Al momento non emergono particolari segnali di allarme”, aggiunge, sottolineando però l’importanza delle misure preventive.
Il quadro nazionale mostra una concentrazione maggiore dei casi nel Centro-Sud: il Lazio guida con 37 infezioni neuro-invasive e 4 decessi, seguito dalla Campania con 21 casi e 6 morti. Il Nord, oltre ai due casi lombardi, registra 2 infezioni gravi in Piemonte, 4 in Veneto, 1 in Friuli-Venezia Giulia e 2 in Emilia-Romagna. In Lombardia nelle scorse settimane, tra il 9 e l’11 luglio, sono stati quattro infezioni autoctone nelle province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova.
Come si trasmette la West Nile
La trasmissione del West Nile avviene attraverso la puntura di zanzare infette, principalmente del genere Culex (la specie più comune in Europa). Per questo gli esperti raccomandano di contrastare la proliferazione delle zanzare eliminando i ristagni d’acqua e di proteggersi dalle punture con repellenti e abbigliamento adeguato, soprattutto nelle ore serali e notturne.

Pericolo per anziani e soggetti fragili
Particolare attenzione viene richiesta per soggetti fragili e anziani: “Si rivolgano al proprio medico in caso di febbre”, avverte Palamara. La patologia causata dal virus West Nile infatti causa sintomi, per lo più lievi, solo nel 20% delle persone contagiate. È tuttavia considerata pericolosa per gli anziani e per le persone con difese immunitarie indebolite o con patologie croniche. Inoltre, non esiste una terapia specifica, né un vaccino.
Le altre arbovirosi
Il sistema di sorveglianza sta monitorando anche altre arbovirosi: 111 casi di Dengue (4 autoctoni), 32 di Chikungunya (2 autoctoni), 4 di Zika virus, 23 di Tbe e 38 di Toscana virus. L’Istituto superiore di sanità ha attivato una pagina dedicata sul proprio sito per informare la popolazione.
Prevenire il contagio
Non essendoci una cura specifica, l’Istituto superiore di sanità consiglia di proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente:
- usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto
- usando delle zanzariere alle finestre
- svuotando di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante
- cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali
- tenendo le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.