GUALFRIDO GALIMBERTI
Cronaca

A Seregno lo sciopero dei cestini continua. “La campagna ha funzionato, ecco perché”

Il sindaco Alberto Rossi risponde agli adesivi di contestazione appesi in città contro la sua scelta. E rivendica la bontà dell’iniziativa: "Ne avevamo tolti dodici, ora valuteremo se rimetterli o meno"

Il sindaco Alberto Rossi risponde agli adesivi di contestazione appesi in città contro la sua scelta. E rivendica la bontà dell’iniziativa: "Ne avevamo tolti dodici, ora valuteremo se rimetterli o meno".

Il sindaco Alberto Rossi risponde agli adesivi di contestazione appesi in città contro la sua scelta. E rivendica la bontà dell’iniziativa: "Ne avevamo tolti dodici, ora valuteremo se rimetterli o meno".

Seregno (Monza e Brianza) – Lo sciopero dei cestini funziona e l’amministrazione è intenzionata a dare continuità al progetto. Il sindaco Alberto Rossi ha voluto ribadirlo intervenendo con un video sulla sua pagina Facebook. Un’iniziativa che ha voluto essere una risposta a un ignoto cittadino che, senza farsi notare, ha voluto appiccicare un adesivo su uno dei manifesti che spiegano lo sciopero definendolo una "str... ata".

"Dopo due mesi e mezzo di sperimentazione - spiega Rossi - posso dire che non è così. Non abbiamo tolto tutti i cestini come quanto è andato in giro a raccontare. Ne abbiamo tolti 12 su un totale di 800, scegliendoli in diversi quartieri tra quelli che più si segnalavano per la situazione di degrado".

Per attirare l’attenzione dei cittadini, era stato poi scelto lo spunto mediatico dello sciopero dei cestini. Un bel giorno i seregnesi, al posto dei 12 cestini rimossi, hanno trovato semplicemente il cartello che spiegava l’iniziativa e che chiedeva maggiore rispetto per il territorio. I cittadini sono stati anche avvisati: se si dimostra che il cestino può essere utilizzato in modo civile, quelli rimossi potranno anche ritornare al loro posto. "Ogni giorno - commenta Rossi - i cestini erano pieni di sacchetti. Almeno 5, ma capitava anche di trovarne 10. Di fatto i 12 cestini in sciopero non erano più utilizzabili, non c’era posto neanche per la carta del gelato. Non offrivano alcun servizio ai seregnesi e, oltretutto, si trasformavano in una situazione di degrado. I numeri dicono tanto: quei 5 sacchetti al giorno per 12 cestini, moltiplicati per i due mesi e mezzo di sperimentazione, significano 4.500 sacchetti abbandonati in città. Qualcuno dice che togliendo i cestini, i sacchetti sono stati abbandonati altrove: sì, ma solo in minima parte. In tutto ne abbiamo trovati una quarantina. Vogliamo esagerare? Diciamo che ne abbiamo trovati un centinaio: a fronte di 4.500 che abbiamo tolto definitivamente, è un miglioramento notevole".

Con questi numeri la sperimentazione può definirsi conclusa. Il sindaco, tuttavia, annuncia che il progetto proseguirà: "Rimetteremo alcuni dei cestini tolti, altri valuteremo di non metterli più. La campagna continua, perché toglieremo altri cestini nei diversi quartieri, rimanendo ogni volta entro il limite massimo di 12 cestini rimossi su 800. Questo sarà accompagnato dalla riqualificazione di tutti i cestini presenti in città, sul modello di quelli già posizionati al Ceredo. Intanto continuanno i controlli con la videosorveglianza, le fototrappole, il vigile ecologico. Lo scorso anno gli accertamenti sono stati un migliaio, i dati ci dicono che quest’anno arriveremo allo stesso livello".