STEFANIA TOTARO
Cronaca

"Gli agenti erano spaventati. Il detenuto era per terra in cella"

"Ho sentito delle grida provenire dall’infermeria e sono accorsa. Il detenuto era per terra in cella nudo e la situazione...

Presunto pestaggio in carcere

Presunto pestaggio in carcere

"Ho sentito delle grida provenire dall’infermeria e sono accorsa. Il detenuto era per terra in cella nudo e la situazione era concitata, gli agenti erano spaventati. Uno di loro aveva un occhio tutto rosso, era contro il muro e non diceva una parola. Poi mi disse che aveva ricevuto un calcio in faccia e che non si era capito più niente". A parlare l’unica donna dei 5 imputati accusati in un processo al Tribunale di Monza per avere picchiato nell’agosto 2019 Umberto Manfredi, 52enne, ex collaboratore di giustizia, mentre si trovava all’interno della casa circondariale monzese. Lei, attualmente vicedirettrice del carcere di Reggio Calabria, in quell’occasione era la comandante di reparto facente funzioni in sostituzione del suo superiore in ferie ed è accusata di avere redatto un verbale non realistico dell’accaduto. Era stato il Garante dei diritti dei detenuti, dopo la denuncia presentata da un parente dell’ex collaboratore di giustizia ad Antigone, l’associazione per la tutela delle garanzie nel sistema penale e penitenziario, a chiedere di fare luce sulla presunta aggressione. Era saltato fuori un video estratto da alcune telecamere interne al carcere, che mostra l’agente che schiaffeggia il detenuto ma, secondo la difesa degli imputati, le telecamere non hanno ripreso, per un cono d’ombra nella registrazione, il momento precedente in cui il detenuto avrebbe sferrato un calcio al volto dell’agente. A dire degli imputati le lesioni non sono state causate da una violenta aggressione da parte degli agenti, che sostengono di avere soltanto “contenuto” il detenuto dopo che ha opposto resistenza. Umberto Manfredi faceva lo sciopero della fame perché voleva essere trasferito in un’altra casa circondariale e a maggio 2019 era stato oggetto di un rapporto disciplinare per comportamenti aggressivi nei confronti degli agenti di polizia penitenziaria.

"Era pericoloso - ha confermato l’imputata in aula nel suo interrogatorio -. Il giorno prima del fatto mi aveva detto di essere capace di fare qualsiasi cosa per essere trasferito e poi si era buttato a terra. Io il video non ero autorizzata a guardarlo e quando mi ha chiamato la direttrice del carcere dicendo che il Garante lo aveva chiesto, le dissi che per me andava dato alla Procura. Lei disse che avrebbe fatto personalmente la relazione e poi mi sono ritrovata qua". Si torna in aula a novembre.

Stefania Totaro