DANIELE RESCAGLIO
Cronaca

Detenuto picchia un agente: "Doveva già essere spostato"

Pugni in faccia ad un agente della polizia penitenziaria. Ancora violenza nel carcere di Cremona, a denunciare l’episodio avvenuto lunedì...

Pugni in faccia ad un agente della polizia penitenziaria. Ancora violenza nel carcere di Cremona, a denunciare l’episodio avvenuto lunedì...

Pugni in faccia ad un agente della polizia penitenziaria. Ancora violenza nel carcere di Cremona, a denunciare l’episodio avvenuto lunedì...

Pugni in faccia ad un agente della polizia penitenziaria. Ancora violenza nel carcere di Cremona, a denunciare l’episodio avvenuto lunedì pomeriggio è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. "Un detenuto di origine straniera - racconta Alfonso Greco, segretario per la Lombardia del Sappe – già più volte protagonista di incendi e risse tra altri detenuti, ha aggredito violentemente con pugni al volto l’agente di polizia penitenziaria addetto alla Sezione poiché non voleva rientrare in cella dopo aver telefonato. Solo grazie all’intervento di altro personale, si è riusciti a ripristinare l’ordine e la sicurezza all’interno della Sezione stessa".

L’agente ferito è stato trasportato al Pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore, dove gli sono state riscontrate contusioni guaribili in sette giorni. "Ci si chiede il perché il detenuto che aveva già alimentato atti di violenza non sia stato allontanato nonostante vi siano disposizioni dell’amministrazione centrale in tal senso –, sottolinea il sindacalista –. Il mancato trasferimento ha provocato nuovamente tensione nella struttura cremonese". Sulla situazione delle strutture penitenziarie italiane il Sappe è intervenuto più volte. "La casa circondariale cremonese lo scorso 31 maggio rispetto ai 390 posti letto, ospitava ben 553 detenuti, 338 dei quali stranieri – dice Donato Capece, segretario nazionale del Sappe, che definisce l’aggressione di lunedì "irresponsabile e gravissima: sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che le carceri in Lombardia (con quasi 9mila detenuti) sono ad alta tensione".

Daniele Rescaglio