
Omar Farang Zin in un selfie trovato sul suo cellulare. A sinistra, l’orsa
SAMARATE (Varese) – “Ecco l’orso! Che bello! Sta venendo verso di me”. Omar Farang Zin, 49 anni di Samarate, stava vivendo il suo sogno. Un viaggio in moto tra le strade selvagge della Transfăgărășan, in Romania, tra natura incontaminata e 112 orsi censiti (il quadruplo della popolazione ideale, fanno sapere le autorità dell’area). Non a caso quelle strade sono percorse ogni anno da migliaia di turisti che arrivano da tutta Europa appositamente per avvistare orsi e, persino, dar loro da mangiare. E proprio questo Omar stava facendo, secondo le autorità del luogo, con una certa dose di incoscienza e molto coraggio, anche giovedì, tornando nello stesso punto in cui il giorno prima aveva incontrato almeno due plantigradi.
La sua sfortuna, forse, è stata quella di incrociare un’orsa con dei cuccioli, particolare questo che ha reso l’incontro pericolosissimo sin dall’inizio: Omar da quanto emerge si sarebbe fermato in un parcheggio dove si trovava l’animale con i suoi piccoli e avrebbe cercato di dar loro da mangiare.
Prima di essere ucciso, l’uomo ha filmato diversi video e foto con l’animale, pubblicandole poi suo proprio profilo Facebook: “Ecco l’orso! Che bello! Sta venendo verso di me”, sono state, praticamente, le sue ultime parole. L’orsa in pochi istanti lo ha aggredito, trascinando poi il corpo in un dirupo per circa sessanta metri. La terribile scena davanti ad altri automobilisti che hanno immediatamente dato l’allarme al 112. Inutili i soccorsi, mentre l’orsa, rintracciata dalle autorità romene, sarebbe stata abbattuta.

Omar Farang Zin, dipendente di Sea, l’azienda che gestisce gli scali aeroportuali di Milano, dopo trent’anni come autista lavorava ora come airport specialist a Malpensa. Amava viaggiare, aveva girato il mondo e anche questa volta sul suo profilo social coinvolgeva gli amici e i colleghi di lavoro aggiornando sugli spostamenti, sugli itinerari, pubblicando fotografie e video.
E proprio sul suo telefonino le autorità rumene hanno trovato le immagini dell’orso, scattate prima dell’attacco che non gli ha lasciato scampo. “Eri una splendida persona”, ha scritto un collega, “in aeroporto tutti conoscevano Omar – ricordava un altro – per il suo carattere socievole”. Un tam tam doloroso, ha scritto Fabio “non ci sono parole, è stato bello averti conosciuto, eri una bella persona, sincera e solare”. Abitava a Samarate, a due passi da Malpensa.