STEFANIA TOTARO
Cronaca

Banda degli assalti alle aziende: 7 condanne fino a 6 anni e 8 mesi

Sette condanne a pene fino a 6 anni e 8 mesi di reclusione col rito abbreviato e due rinvii a...

La banda era specializzata in spaccate

La banda era specializzata in spaccate

Sette condanne a pene fino a 6 anni e 8 mesi di reclusione col rito abbreviato e due rinvii a giudizio per la banda di rom accusata di avere commesso decine di furti con spaccata in tutta la Lombardia ai danni di aziende di vario genere per poi rivendere la refurtiva. È il bilancio per i 9 imputati, soprattutto originari dell’Est Europa e residenti in campi nomadi milanesi, chiamati all’udienza preliminare davanti alla giudice del Tribunale di Monza Francesca Bianchetti per rispondere a vario titolo delle accuse di associazione per delinquere e furto aggravato. La sentenza ha accolto le richieste di condanna presentate dalla pm della Procura di Monza Sara Mantovani, che aveva chiesto pene a partire dai 2 anni di reclusione fino alla più pesante di quasi 7 anni. La banda era stata sgominata dai carabinieri del Comando provinciale di Monza nel luglio 2020 dopo un lungo inseguimento lungo la tangenziale Nord e Est in cui dal portellone aperto del furgone i ladri avevano lanciato per strada trapani e altri arnesi per riuscire a guadagnarsi la fuga. Invece in sei erano stati fermati a ridosso del campo nomadi di via Bonfadini a Milano. In quell’occasione i rom avevano commesso 4 furti in meno di 4 ore tra Cesano, Seveso e Nova ai danni di aziende di meccanica di precisione e arredamento. Sempre la stessa la tecnica: la banda arrivava a bordo di un furgoncino bianco con targa coperta e utilizzando un muletto si apriva un varco nel capannone riuscendo a portare via arnesi, attrezzi e computer. L’intervento dei carabinieri e della poltrada di Arcore aveva permesso di mettere in fuga i membri della banda – padre e due figli e altri tre complici, tutti connazionali – fino alla cattura. Grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza delle aziende è stato possibile identificare gli altri presunti componenti della banda, già noti per precedenti specifici. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla pm Sara Mantovani, hanno poi permesso di aggiungere molti altri furti all’elenco di quelli che sarebbero stati commessi, in Brianza ad Agrate, Caponago e Carate, ma anche in provincia di Milano, Bergamo e Varese. Uno degli imputati risulta ancora detenuto in carcere. Gli accusati negavano o ridimensionavano le accuse ma quasi tutti hanno chiesto di essere processati col rito abbreviato per ottenere uno ‘sconto’ di pena.

S.T.