GIULIANO MARIA GALIMBERTI
Cronaca

A Seregno il cantiere mai nato. Il campo va in gestione al rugby ma è ancora senza spogliatoi

La prima aggiudicazione del 2019 è saltata per la rinuncia dell’impresa, poi lo stop della pandemia. Con lo scorrimento della graduatoria si è arrivati alla quinta classificata. Con nuovi problemi.

La prima aggiudicazione del 2019 è saltata per la rinuncia dell’impresa, poi lo stop della pandemia. Con lo scorrimento della graduatoria si è arrivati alla quinta classificata. Con nuovi problemi.

La prima aggiudicazione del 2019 è saltata per la rinuncia dell’impresa, poi lo stop della pandemia. Con lo scorrimento della graduatoria si è arrivati alla quinta classificata. Con nuovi problemi.

L’amministrazione comunale ha firmato alla Porada la concessione per 15 anni del campo e degli spazi attigui al Seregno Rugby. "Un passo importante – commenta il sindaco Alberto Rossi che si è recato sul posto alla Porada per la firma –. Garantire stabilità significa permettere a una realtà che da anni lavora bene sul nostro territorio di progettare, crescere, costruire legami. Il rugby a Seregno è molto più di uno sport: è educazione, inclusione, passione. Una scuola di vita per tanti ragazzi che imparano cosa vogliono dire rispetto, squadra, coraggio".

Quando si parla di rugby in città, tuttavia, il primo pensiero va ai problemi irrisolti. Non certo a causa della società che, anzi, finora ha dimostrato una pazienza infinita. È la questione dei nuovi spogliatoi, che l’amministrazione sta affrontando, senza essere arrivata ancora alla conclusione dei lavori, addirittura dal 2019. I ragazzini che all’epoca correvano su questo campo rincorrendo un pallone ovale, ora hanno fatto l’esame di maturità e iniziano il loro percorso universitario. "I soldi – ricorda Rossi – erano stati stanziati nel 2019. Una prima aggiudicazione dei lavori era saltata per la rinuncia dell’impresa. Poi è arrivata la pandemia. Abbiamo cercato di andare avanti con lo scorrimento della graduatoria per individuare una nuova impresa, arrivando fino alla quinta classificata. Poi nuovi problemi, sospensioni, rinunce dei tecnici incaricati. Infine, la risoluzione del contratto con l’ultima impresa".

Nel frattempo la palla è tornata in mano ai tecnici. "C’è da aggiornare il piano per adeguarlo al nuovo prezziario – spiega Rossi – allo stato di fatto del cantiere e a modifiche impiantistiche. Stiamo valutando l’integrazione con la nuova centrale termica e il cogeneratore del centro sportivo Trabattoni: così potremo evitare una pompa di calore dedicata, riducendo tempi e costi e garantendo risparmi nella gestione di riscaldamento e acqua calda. Intanto, le strutture già realizzate tempo fa, poche e compromesse, sono state danneggiate dal vento degli scorsi giorni, accelerando un processo di demolizione già previsto. Un cantiere sfortunato: nello stesso periodo abbiamo iniziato e concluso opere ben più grandi. È disarmante, ma non molliamo".