REDAZIONE MILANO

Arresti domiciliari a Tancredi, Catella e Marinoni, la Lega scatenata: “L’unica cosa che può fare Sala è dimettersi”

La decisione del gip Mattia Fiorentini provoca un nuovo terremoto politico a Palazzo Marino. Il centrodestra chiede al sindaco di “trarre l’unica logica conclusione” e sul nodo Meazza promette: “Non faremo la stampella di questa Giunta”

Da sinistra, il segretario leghista Samuele Piscina e il capogruppo in Consiglio comunale Alessandro Verri

Da sinistra, il segretario leghista Samuele Piscina e il capogruppo in Consiglio comunale Alessandro Verri

Milano, 31 luglio 2025 – Non si sono fatte attendere le reazioni politiche dopo la decisione del gip del tribunale di Milano Mattia Fiorentini, che ha confermato il carcere per l’imprenditore immobiliarista Andrea Bezziccheri (amministratore delegato del gigante dell’immobiliare Bluestone) e i domiciliari, fra gli altri, per l’ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e per l’amministratore delegato del gigante dell’immobiliare Manfredi Catella, per l'ex presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marinoni, e per il suo vice Alessandro Scandurra.

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Piscina (Lega): "Dimissioni subito” 

Fra i primi reagire, invocando le dimissioni del sindaco Sala, c’è il capogruppo della Lega in Consiglio comunale Alessandro Verri. "L'unica cosa che Sala potrebbe fare in questo momento è presentarsi in aula e rassegnare dimissioni". Rincara la dose Samuele Piscina, consigliere comunale e segretario milanese della Lega, che afferma: “Ci aspettiamo che il sindaco oggi venga in aula e dica due parole. Va bene la variazione di bilancio che per la città è utile, ma non possiamo andare avanti altri due anni con questi arresti confermati e fermi su altre questioni come sulla questione stadio". 

Il sindaco Giuseppe Sala e Manfredi Catella, fondatore e Ceo di Coima
Il sindaco Giuseppe Sala e Manfredi Catella, fondatore e Ceo di Coima

Il dossier Meazza 

E proprio sulla questione del Meazza – Sala vuole procedere a tappe forzate con la delibera che dà il via libera alla cessione-vendita del Meazza a Milan e Inter e che arriverà in aula, salvo imprevisti o sorprese, a settembre – la Lega prende posizione. “Non faremo la stampella di Sala –ribadisce Piscina –. Sicuramente il nostro voto a favore non ci sarà, non facciamo la stampella della sinistra. "Valuteremo se è il caso di non partecipare al voto. Aspettiamo che qualcuno ci porti una proposta di delibera sul piatto sia per capire cosa l'amministrazione vuole fare sia dei ricavi della vendita. Ma non aiuteremo la maggioranza". 

In alto da sinistra in senso orario i sei interrogati dal gip di Milano: Giancarlo Tancredi, Giuseppe Marinoni, Manfredi Catella; sotto da sinistra: Alessandro Scandurra, Federico Pella, Andrea Bezziccheri
In alto da sinistra in senso orario i sei interrogati dal gip di Milano: Giancarlo Tancredi, Giuseppe Marinoni, Manfredi Catella; sotto da sinistra: Alessandro Scandurra, Federico Pella, Andrea Bezziccheri

"Sala naviga a vista” 

"Questa è una Giunta che sta navigando a vista – rimarca Alessandro Verri – con una maggioranza sempre più divisa. Milano merita il meglio per una stabilità politica e amministrativa che oggi non c’è. Per questo Sala dovrebbe presentarsi in aula e rassegnare le sue dimissioni. È più che necessario andare a elezioni il prima possibile". 

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Giovanati (FI): “No alla paralisi di Milano” 

Più sfumata la posizione di Forza Italia, espressa per bocca della consigliera comunale Deborah Giovanati: “Non chiedo le dimissioni del sindaco, ma chiedo responsabilità e chiarezza. Milano merita un’amministrazione che abbia la forza politica, la visione e la coesione per affrontare con serietà le sfide che ha davanti".

Deborah Giovanati, consigliera comunale di Forza Italia
Deborah Giovanati, consigliera comunale di Forza Italia

Che aggiunge: “Confermo la mia posizione garantista: la giustizia deve fare il suo corso, nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali e del principio di presunzione di innocenza. Tuttavia, accanto al piano giudiziario esiste una questione politica che non può essere ignorata. In un momento tanto delicato, con un'inchiesta che coinvolge settori strategici dell’amministrazione, è doveroso che il sindaco Sala chiarisca se ha ancora una maggioranza solida e la forza politica necessaria per governare Milano con autorevolezza ed efficacia. La città non può permettersi incertezze o paralisi”. 

Da sinistra, Silvia Sardone e Riccardo Truppo durante la protesta da parte dei consiglieri dell’opposizione per l’indagine sull’urbanistica all’esterno di Palazzo Marino il 17 luglio
Da sinistra, Silvia Sardone e Riccardo Truppo durante la protesta da parte dei consiglieri dell’opposizione per l’indagine sull’urbanistica all’esterno di Palazzo Marino il 17 luglio

Truppo (FdI): “Voto sullo stadio in salita” 

"Il giudizio a livello giuridico non cambia, restiamo garantisti quindi attendiamo e ci auguriamo per i protagonisti delle inchieste che avranno il tempo di spiegare le proprie ragioni – afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino Riccardo Truppo –. Il giudizio politico invece resta lo stesso, continuiamo a chiedere le dimissioni della giunta di centrosinistra". Il centrosinistra in Comune "attendeva settembre per potere dimostrare che tutte le rassicurazioni avessero una base concreta –aggiunge –, a questo punto è inevitabile che l'azione politica risulti ancora più incerta e titubante". Per cui “a settembre il voto cruciale sullo stadio sarà ancora più in salita".