
Gabriella Golia, milanese, classe 1959, per sempre nell’immaginario come uno dei simboli delle tv berlusconiane
MILANO – Il suo dolce sorriso e la voce intima e confidenziale, accompagnati da un jingle musicale riconoscibile, annunciavano ai telespettatori a casa la programmazione della rete Mediaset. Volto di Italia 1 dal 1982 al 2002. Innamorata della danza. È Gabriella Golia, che per oltre vent’anni è entrata ogni giorno nelle case degli italiani. E oggi si racconta tra ricordi e desideri.
Com’è nata la sua carriera televisiva? Passione e studi o pura casualità?
“Tutto è nato dallo studio della danza classica. Poi la passione per la danza moderna. Adoravo Raffaella Carrà”.
Ballavate insieme?
“No, ma era proprio il mio mito. La seguivo in tv e quando finiva un suo programma piangevo disperata. E, pensi, che l’ho incontrata una volta sola, in quel breve periodo in cui era passata a Mediaset. Non ho mai avuto, però, l’occasione di lavorarci insieme, fianco a fianco”.
Ma anche casualità: vinse Miss Teenager nel ‘75, a Milano iniziò con spot pubblicitari, dove incontrò un regista di Antenna Nord.
“Sì e mi disse: “Perché non viene a fare un provino?”. Lo feci, dopo tre giorni iniziai a lavorare e non smisi più. La fortuna è stata di capitare in una televisione di proprietà di un grosso editore, con grandi possibilità di sviluppo, tant’è vero che poco dopo si è trasformata in Italia 1. Era l’inizio della tv commerciale”.
Dal primo posto al concorso Miss Teenager al film “Stangate in famiglia” con Lino Banfi. Quando ha capito che era giunta al successo?
“Quando è nato il network negli anni ’80 perché a quel punto ci vedeva tutta Italia, per cui la popolarità era immensa”.
Quale esperienza lavorativa ricorda con più piacere?
“Mah, devo dire: tutto, perché mi sono fortunatamente sempre divertita tanto. Credo che sia la fortuna più grande per una persona nella vita. Alzarsi e andare a fare una cosa che hai piacere di fare. Poi all’epoca ci si spostava molto, andavamo a Bari a registrare “Azzurro”, si era sempre in compagnia con i colleghi, le amiche. Alla sera grandi goliardate. Insomma, bello, bello, bello”.
Il collega a cui è stata più legata e ricorda con più piacere?
“Le mie amiche: Fiorella Pierobon, Emanuela Folliero e Susanna Messaggio, ci si incontrava sempre. Anche se si registrava e magari eravamo in studi diversi, la giornata era la stessa, quindi al trucco si chiacchierava. Loro le vedo ancora adesso, anche se non spesso. Non ci siamo perse negli anni. Ma sa che io spesso dormivo perché mi rilasso molto al trucco? La povera truccatrice doveva seguire la mia testa che piano piano cadeva ma non osava mai svegliarmi”.
La persona che l’ha sostenuta di più e che l’ha portata ad essere la persona famosa che è?
“Vittorio Giovanelli, il nostro ex direttore”.
Un aneddoto della sua carriera che fa sorridere?
“Girare “Vicini di casa” con Gene Gnocchi. La sit-com nella sit-com: avrebbero dovuto girare forse qualcosa di backstage... Anche il gruppo autorale era veramente notevole, Gino e Michele, La Gialappa’s, Marco Posani. Un umorismo, come posso dire... fin troppo avanti. Ecco, queste cose non le fanno più”.
È cambiata la tv oggi?
“È cambiato il mondo, la società, altro che la tv. Adesso con i social e i nuovi mezzi di comunicazione, i giovani guardano pochissimo la televisione, usano i tablet, i cellulari e i computer. Ho davanti a me l’esempio di mio figlio Tommaso, 28 anni, guarda in tv i film in lingua originale e nient’altro, per il resto cellulare e pc. Il pubblico della tv è maturo”.
Cosa migliorerebbe?
“Guardi, io non sono contro i reality, però diciamo che sono veramente tanti anni che vanno in onda. O si inventa un reality nuovo, ma veramente nuovo, o altrimenti io non riesco a guardarli. Se guardo qualcosa, magari può essere “L’Isola dei Famosi”, è perché c’è qualche amico o amica che intravedo. Credo che bisognerebbe osare un pochino di più, anche a discapito dell’ascolto iniziale. Abbiamo avuto esempi di programmi che all’inizio hanno fatto fatica in termini di audience ma poi hanno fatto dei boom pazzeschi. Vedi il Karaoke di Fiorello, no? Per cui, da profana, rischierei un po’ di più. Detto tra noi, la gente ha ancora voglia di rivederci e forse ci hanno lasciato a casa troppo presto. Al bar l’altro giorno erano praticamente tutti intorno a me...”Ma come? La Golia?”, sì la Golia!”.
In tre aggettivi chi è Gabriella?
“Una ragazza normale che ha avuto abbastanza fortuna, ma non fino in fondo”.
Anche merito.
“Sì, certo senza merito non vai avanti. Dico “fortuna” nel capitare al momento giusto nel posto giusto”.
Qual è il suo rammarico?
“Che avrei potuto fare molte più cose”.
Progetti futuri?
“Io sono pronta a tutto. Frequento una scuola di teatro. Con un bravo regista, se si è portati, disposti a studiare e con la passione della recitazione come me si può fare tutto. Quello che non potrei fare dall’oggi al domani è cantare, probabilmente. Anche se mi sarebbe piaciuto tanto, volendo imitare la Carrà”.