ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Francesco De Gregori è Nevergreen. Il film-concerto girato a Milano arriva nei cinema: “Mi diverto, tra palco e schermo”

Il film di Stefano Pistolini è stato presentato (fuori concorso) all’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Sessantadue canzoni in tutto, che la documentazione filmata riduce a ventisette, comprese “Diamante”

Il cantautore Francesco De Gregori, 74 anni

Il cantautore Francesco De Gregori, 74 anni

Milano – A sottolineare l’intimità dell’operazione, va notato che molte delle sale in cui da domani al 17 settembre viene proiettato “Nevergreen”, il nuovo film-concerto di Francesco De Gregori diretto da Stefano Pistolini, saranno più capienti di quel Teatro Out Off in cui ha preso vita. “A 74 anni la sorpresa è uno dei più bei regali che ci si possa fare” ha ammesso il cantautore romano parlando questa sua nuova avventura tra palco e grande schermo nella cornice dell’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove il film è stato presentato fuori concorso.

La sorpresa sta, ovviamente, nel raccontarsi in un’altra ottica col respiro sul collo di una sala da 180 posti come gli è accaduto lo scorso autunno. “Ho voluto fortemente questo concerto residente innanzitutto per la sua quotidianità, starmene un mese a Milano, andare ogni sera per venti sere a teatro, è stato un po’ come rimanermene a cantare nel salotto di casa cercando non tanto di ritrovare me stesso, quanto di divertirmi con me stesso, utilizzando la canzone per quel che è, ovvero un gioco creativo che può riuscire più o meno bene, ma appartiene comunque al tuo modo di essere”.

Sessantadue canzoni in tutto, che la documentazione filmata riduce a ventisette, comprese “Diamante” e la cover “Everybody’s talkin’” con Zucchero, “Alice” con Ligabue, le rivisitazioni di “Stelutis alpinis” e “Can’t help falling in love” con Elisa, “Una città per cantare” con Jovanotti, “Falso movimento” con Malika Ayane che poi si ritaglia uno spazio tutto suo sotto l’angolo retto della stella di “Pezzi di vetro”.

Con una scelta registica, che forse Pistolini nella cornice lagunare avrebbe potuto sostanziare un po’ meglio, rispetto al catalogo degli ospiti accolti in via Mac Mahon mancano Gianna Nannini, Pacifico e Cristina Donà. Ma la narrazione cinematografica non ne risente e prosegue spedita dal pensiero all’Italia d’inizio Novecento (e a Giovanna Marini) di “Sento il fischio del vapore” al valzerone di “Buonanotte fiorellino” in cui, davanti al pubblico che volteggia per la sala come se fosse in una balera, glielo leggi in faccia a De Gregori il piacere di fare il maestro di cerimonie.

“Sicuramente sono molto condizionato dal fatto di essere uno che ama il cinema, perché il cinema per effetto del montaggio va avanti a scatti così come capita alle mie canzoni; analizzandole, infatti, ritrovo piani lunghi, piani americani, primissimi piani in un gioco molto bello”.

Intanto, lo scorso gennaio, “Rimmel” ha compiuto cinquant’anni, anniversario che il suo autore si prepara a celebrare con la pubblicazione il 19 settembre di una versione rinnovata dell’album originale, e col tour che lo vede in scena pure a Brescia (l’11 novembre al Teatro Clerici e il 7 febbraio al Dis_Play), e a Milano (il 6 dicembre al Forum di Assago e il 14 febbraio al Fabrique).