
La protesta delle Famiglie Sospese davanti al cantiere di via Lepontina
Milano – Le indagini della Procura sull’urbanistica “scaturiscono dal contrasto interpretativo tra il Comune di Milano e la magistratura in merito all’applicazione della normativa edilizia vigente e tale divergenza interpretativa paralizza, di fatto, da oltre due anni numerosi progetti edilizi, arrecando danni significativi sia agli operatori del settore, sia alle famiglie coinvolte”. In sintesi, spiega bene una delle conseguenze della maxi-inchiesta sul presunto “sistema urbanistico edilizio deviato”, l’avvocato Andrea Puccio, legale di Lepontina Srl, società coinvolta in uno dei filoni d’inchiesta che nel maggio 2024 ha portato al sequestro dell’area, nel quartiere Isola, su cui doveva sorgere il “Giardino Segreto”.
Il legale precisa che non è intervenuta alcuna dichiarazione di liquidazione giudiziale nei confronti della società che, al contrario, ha un patrimonio netto positivo e vanta solidità economica, non avendo maturato debiti nei confronti di professionisti, imprese terze ed Erario (nei cui confronti, invece, vanta tuttora crediti fiscali)”. La società, chiarisce, “a fronte di un’istanza di liquidazione giudiziale avanzata da un promissario acquirente e dalla Procura- si legge ancora - ha ritenuto di ricorrere volontariamente agli strumenti per la regolazione della crisi d’impresa. Tale scelta è stata unicamente dettata dalla volontà di garantire la più ampia tutela dei diritti patrimoniali dei promissari acquirenti”.

Sulle dinamiche ha influito to poi la totale paralisi del progetto di sviluppo immobiliare, causata dal sequestro dell’area del cantiere ottenuto dalla Procura. La società aveva tempestivamente avviato le interlocuzioni con tutti i promissari acquirenti, finalizzate a liberarli dagli impegni contrattuali assunti, “con integrale rifusione degli importi versati - scrive ancora il legale - unitamente a imposte, spese e penali pari al 5% delle somme corrisposte. Tuttavia - conclude - tali trattative sono state bruscamente interrotte a causa della presentazione della istanza di liquidazione giudiziale”.
In sostanza, proprio la richiesta di messa in liquidazione sulla quale dovrà decidere un giudice, ha paralizzato il cantiere, e soprattutto qualsiasi attività da parte della società, compresa la restituzione delle somme versate da parte degli acquirenti. Attualmente stando alle valutazioni della associazione delle famiglie sospese, da un veloce calcolo si stima che siano almeno 4500 complessivamente le famiglie rimaste in un limbo legale, che si traduce nell’impossibilità di avere la casa, ma anche nella impossibilità di avere la restituzione del denaro.
Intanto, da oggi ogni giorno è buono per il deposito della ordinanza di decisione del gip sulla convalida o meno delle custodie cautelari. La tranche principale, quella sul “sistema deviato” con al centro la “commissione e le “tangenti-parcelle”, conta oltre 70 indagati, tra cui il sindaco Giuseppe Sala, e riunisce, tra gli altri, il filone sull’ex assessore Tancredi, Catella, Marinoni e quello sull’ex dirigente comunale Giovanni Oggioni, ex numero due della Commissione che era stato arrestato a marzo. Nel frattempo, il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, nelle indagini dei pm Petruzzella, Filippini e Clerici e dell’aggiunta Tiziana Siciliano, sta continuando, sulla base di un ordine di esibizione dopo l’attività iniziata il 16 luglio, ad acquisire documentazione su almeno un’altra trentina di progetti immobiliari.
Oltre a quelli già individuati che sono decine, alcuni citati nelle nuove carte depositate nei giorni scorsi. L’attività di raccolta e studio degli atti si starebbe focalizzando su alcune pratiche che riguardano imprese già coinvolte nelle indagini, sul capitolo degli studentati, come quello del progetto Scalo House, ma anche su figure di architetti-progettisti collegati alle società e agli ex componenti della Commissione.
Un nuovo focus degli inquirenti, inoltre, riguarderebbe - come risulta pure da domande poste dai pm in recenti testimonianze di dirigenti comunali - l’operazione “Fili Cadorna”, grande progetto di rigenerazione urbana basato su un “accordo di programma” (strumento, per i pm, spesso usato per giustificare sulla carta l’interesse pubblico) per la riqualificazione della stazione Cadorna e anche di una zona del parco Sempione. L’attenzione del pool investigativo, tra l’altro, nelle ultime settimane si è concentrata pure sul tema San Siro, ossia sulla possibile vendita ai club dello stadio Meazza e delle aree limitrofe, ma anche su tutte le fasi precedenti. In più, come già venuto a galla, la Procura diretta da Marcello Viola lavora per approfondire altri aspetti: i fondi arrivati dall’estero nelle casse di imprese e sviluppatori immobiliari - all’attenzione ci sono già, in un caso, bonifici per 6,5 milioni di euro da Jersey - e quello di eventuali conti all’estero rintracciati con le perquisizioni.