LUCA RAIMONDI COMINESI
Cronaca

Pierpaolo Bodini ucciso a 18 anni da una seminatrice, il datore di lavoro vuole patteggiare. Attesa per la decisione del gip

Brembio, mercoledì l’udienza. La famiglia della giovane non è stata risarcita dal titolare dell’azienda

Pierpaolo Bodini aveva 18 anni quando la sua vita è stata spezzata nei campi da una seminatrice

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Brembio (Lodi), 14 settembre 2025 – È attesa mercoledì la decisione sul patteggiamento, per la tragedia avvenuta il 20 giugno 2024 a Brembio in cui perse la vita il 18enne Pierpaolo Bodini, a causa di un grave infortunio sul posto di lavoro, durante le operazioni di pulizia della macchina seminatrice.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il giovane, regolarmente assunto come apprendista dall’azienda agricola Bassanetti, impresa che si occupa di coltivazioni proprie e lavorazioni conto terzi, era rimasto schiacciato da una delle due pesanti braccia mobili del mezzo agricolo che, secondo quanto rilevato dalle perizie tecniche predisposte dal pubblico ministero e dall’Ats, sarebbe precipitata all’improvviso, travolgendolo.

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Sotto accusa il titolare dell’azienda, un 59enne di Brembio indagato per omicidio colposo e inadeguata formazione del giovane dipendente. L’imprenditore agricolo sarebbe secondo l’accusa responsabile della rimozione di uno dei due blocchi di sicurezza che avrebbero dovuto impedire il crollo del braccio seminatore. L’istanza di patteggiamento, avanzata dai legali del 59enne lo scorso 7 aprile, era stata accolta il giorno dopo dal pubblico ministero in quanto ritenuta ammissibile. Spetterà dunque al gip decidere se accettare o meno la richiesta avanzata dalla difesa.

Tra gli elementi che il giudice sarà chiamato a valutare anche il mancato risarcimento dei danni da parte dell’imputato nei confronti dei familiari della vittima, che insieme ai loro legali chiedono massima riservatezza. Il giudice per le Indagini preliminari potrebbe considerare il mancato indennizzo come un’assenza di volontà di collaborazione da parte dell’imputato, un fattore spesso considerato nei casi in cui si valuti l’ammissibilità o la congruità del patteggiamento. In vista dell’udienza di mercoledì bocca cucita anche da parte della difesa del datore di lavoro.