
Carlo Acutis, il millennial che diventa santo: vita, morte e canonizzazione dell’informatico di Dio
Nell’ottobre del 2006, Carlo Acutis fu colpito da una leucemia fulminante che lo portò alla morte in pochi giorni. La malattia stroncò progetti informatici, studi, quella normale quotidianità adolescenziale fatta di scuola e amici.
La rapidità con cui la leucemia si sviluppò lasciò poco tempo per cure sperimentali o terapie alternative. I medici dell’Ospedale San Gerardo di Monza, dove fu ricoverato, si trovarono di fronte a un decorso implacabile che non lasciava spazio a illusioni. Ma quello che colpì di più il personale sanitario non fu la gravità della malattia, quanto la reazione del ragazzo.
Carlo, secondo i racconti del personale sanitario, affrontò la consapevolezza della morte imminente con una serenità che andava oltre la sua età. Non si trattava di rassegnazione o di negazione, ma di un’accettazione profonda che nasceva dalla sua fede. Continuò a pregare, a interessarsi del sito web sui miracoli eucaristici, a preoccuparsi per la famiglia e gli amici.
Morì il 12 ottobre 2006, a soli quindici anni, lasciando dietro di sé la testimonianza di come si possa vivere e morire con dignità cristiana. I suoi genitori raccontano che negli ultimi giorni non smise mai di preoccuparsi per gli altri, trasformando la propria sofferenza in occasione di consolazione per chi gli stava vicino. Una lezione di umanità che precede qualsiasi valutazione sulla sua santità.