
Emilio Fede in una foto di qualche anno fa
Milano, 2 settembre 2025 – Emilio Fede, volto storico del giornalismo italiano, è morto nella Rsa di Segrate dove si trovava ricoverato da qualche tempo. Aveva 94 anni. Le sue condizioni si erano aggravate nella giornata di oggi, martedì 2 settembre. Al suo fianco, in questi ultimi momenti di vita, c’era Sveva, una delle due figlie avute dal matrimonio con Diana De Feo, anche lei giornalista ed ex parlamentare del Pdl.
Tre anni fa Fede aveva affrontato il lutto della scomparsa della consorte, morta a Napoli dopo una lunga malattia. I funerali si terranno si terranno giovedì 4 settembre nella chiesa di Dio Padre a Milano 2, la “città ideale” costruita da Silvio Berlusconi nel territorio comunale di Segrate. L’orario è ancora da definire.
Il profilo
Nato a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina nel 1931, Fede rimarrà sempre legato alla “sua” Sicilia, nonostante si fosse trasferito a Roma con la famiglia ancora adolescente. Nella capitale ha mosso i primi passi nel mondo del giornalismo.
Inizia con la carta stampata, ma negli anni Sessanta è già assunto in Rai. Dopo la “gavetta”, viene impiegato come inviato, per otto anni in Africa. Negli anni ‘70 diventa uno dei volti del Tg1, conducendone le principali edizioni dal 1976 al 1981. Successivamente è direttore della testata principale della tv di Stato italiana, fino al 1982.

La tv privata
Nel 1989 – dopo una tappa a Rete A, dove fa in tempo a fondare il TgA – fa il “salto”: dalla tv pubblica passa al principale polo dell’emittenza privata italiana, approdando all’allora Finivest. Qui sviluppa un saldo rapporto con l’editore – e futuro premier – Silvio Berlusconi. È alla guida di Studio Aperto, il telegiornale di Italia 1.
Restano nella storia della tv italiana le sue dirette dalla guerra del Golfo, in particolare lo scoop sull’attacco americano – fu il primo a dare la notizia in tv – ma ance quelle su Vincenzo Bellini e Maurizio Cocciolone, i due militari italiani tenuti prigionieri dagli iracheni, dopo che il loro aereo è stato abbattuto.
Poi passa al Tg4. Qui la sua direzione è spesso oggetto di polemiche e sberleffi per il suo supporto praticamente acritico a Silvio Berlusconi, entrato in politica con Forza Italia. Memorabili le sue “storpiature” dei nomi di alcuni dei principali avversari del Cavaliere. Ma non va dimenticato che Fede fu il primo a mandare in diretta le immagini del crollo delle torri gemelle a New York, l’11 settembre del 2001.

I problemi giudiziari
Fede resterà alla guida del Tg4 fino al 2012, quando si dimetterà anche perché travolto da alcuni scandali giudiziari che troveranno la loro definizione, per esempio, nel 2021 quando il giornalista siciliano verrà condannato in Cassazione nell’ambito di un processo su un “fotoricatto” a un dirigente di Mediaset, Mauro Crippa. Nel 2014 arriverà anche il licenziamento. La lunga vicenda professionale di Fede nelle reti di Berlusconi si chiuse a carte bollate. Il giornalista nel 2015 promosse una causa di fronte al tribunale civile di Milano, chiedendo il reintegro e il pagamento di un risarcimento milionario. Entrambe le richieste furono bocciate dai giudici.
Alcune delle accuse che gli vennero rivolte furono legate al suo rapporto con Berlusconi, sfilacciatosi negli ultimi anni proprio in seguito alle vicende giudiziare, anche se il direttore del Tg4 aveva sempre auspicato la possibilità di una ricomposizione.
Fede, uomo di assoluta fiducia del Cavaliere (fino, appunto, alla sua uscita di scena dal Tg4) ma anche componente dell’inner circle berlusconiano, fu coinvolto nel cosiddetto caso Ruby, dal nome della giovane escort “salvata” da Silvio Berlusconi dopo che era stata fermata dalla polizia. In uno dei procedimenti scaturiti dal caso, Emilio Fede fu condannato in via definitiva a 4 anni e 7 mesi con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.