MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Piscine chiuse a Milano, le altre idee anti-caldo: “Rendere balneabile il laghetto al Parco Nord”

Il consigliere Giungi (Pd) davanti al Lido chiuso: "Ora c’è il cambio di passo". L’appello di “Sai che puoi?“ intanto ha raggiunto oltre 10.700 firme: chiede la riapertura dei centri balneari della città, con ingressi a tariffe popolari

Il flashmob del comitato comitato “Sai che puoi” davanti alla piscina Argelati del 6 giugno scorso per chiedere la riapertura dell’impianto di via Segantini e della Scarioni

Il flashmob del comitato comitato “Sai che puoi” davanti alla piscina Argelati del 6 giugno scorso per chiedere la riapertura dell’impianto di via Segantini e della Scarioni

"Oggi è il 10 agosto, sono le 18.30, sono davanti al Lido di Milano. Con queste temperature, molti di coloro che sono rimasti in città avrebbero piacere di ritrovare refrigerio in una struttura che è stata il mare milanese fino al 1° settembre 2019, quando è stata chiusa". Comincia così il video postato sui suoi canali social da Alessandro Giungi, consigliere comunale Pd e presidente della commissione Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina, che in questo modo ha voluto puntare ancora i riflettori sulla situazione delle piscine in città.

Al Lido di piazzale Lotto, la cui gestione (con il partenariato pubblico-privato) passerà a una multinazionale spagnola, sono in corso i lavori di riqualificazione, "che durano ormai da 6 anni", sottolinea il consigliere, aggiungendo poi che l’impianto sarà completamente stravolto, "perché il mare milanese di 8mila metri quadri sarà sostituito da una piscina all’aperto di 750 metri quadri. Cambierà completamente l’idea che avevamo della piscina e della sua fruibilità. Continuerò la mia battaglia politica – conclude – nel chiedere che sia sempre Milanosport ad occuparsi degli impianti sportivi del Comune". Al telefono aggiunge che "stiamo andando in questa direzione. "Nell’ordine del giorno collegato all’assestamento al Bilancio, a mia prima firma, approvato all’unanimità il 31 luglio, si chiede che le piscine Argelati, Cardellino e Fatebenesorelle, appena completata, siano a gestione pubblica".

Nel frattempo, ha superato 10.700 firme la petizione dell’associazione “Sai che puoi?“ lanciata nei mesi scorsi, scritta da Alessandro Coppola e Antonio Longo. "Milano, come molte altre città – si legge – diventa invivibile nei mesi estivi e questo acuisce le diseguaglianze sociali. Per decenni Milano ha garantito a chiunque spazi pubblici per il refrigerio e la socialità: i centri balneari comunali, a tariffe popolari. Tre su quattro di questi luoghi storici – Lido, Scarioni e Argelati – sono chiusi da anni, però, e rischiano di essere trasformati in spazi privati, accessibili solo a pochi. Per il Lido è già troppo tardi: il Comune l’ha affidato per 42 anni a una multinazionale spagnola che trasformerà la grande vasca in una fontana e alzerà i prezzi ordinari per l’accesso. Sottoscrivendo questo appello chiediamo al sindaco, alla giunta, al Consiglio comunale e ai Municipi di riaprire i centri balneari Scarioni e Argelati con un progetto a guida pubblica che garantisca l’accesso a tariffe comunali, aprire alla balneazione estiva e gratuita il lago del Parco Nord a Niguarda (progettato per essere balneabile, ma mai aperto) e la Darsena, valorizzare il tema dell’acqua come fonte di refrigerio delle superfici nella progettazione degli spazi pubblici della città". Il consigliere Giungi fa sapere che, "la balneazione in Darsena non è possibile, per motivi di sicurezza. Per il lago del Parco Nord sono in corso interlocuzioni e chiederemo il supporto del Municipio 9. Si può pensare anche a piscine temporanee, sulla falsariga di quanto avviene in inverno con le piste di pattinaggio, come già proposto dalla ex presidente della commissione Sport Angelica Vasile".