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Isole di calore a Milano, il report di Legambiente: 85 gradi raggiunti in un parco giochi di viale Argonne

La temperatura record rilevata attraverso una “termografia” su un tappetino antiurto presente in un’area giochi del quartiere a est della città. La ricetta dell’associazione ambientalista: “Creare rifugi climatici nei quartieri” e puntare… sul colore blu

I tappetini antiurto dei parchi giochi esposti al sole possono raggiungere temperature incandescenti

I tappetini antiurto dei parchi giochi esposti al sole possono raggiungere temperature incandescenti

Milano, 6 agosto 2025 – Il quartiere più bollente di Milano? È quello che coincide con la zona di viale Argonne. A dirlo è il report di Legambiente, che da fine giugno al 27 luglio ha scattato 171 termografie, che hanno rilevato le temperature registrate in 10 quartieri di 5 città capoluogo, fra le quali oltre a Milano, Bologna, Roma, Napoli e Palermo. In pratica, Legambiente ha registrato le temperature medie di 509 superfici monitorate tra asfalto, cemento, sanpietrini, aiuole e macchine.  

La sorpresa in viale Argonne 

Ebbene la zona di viale Argonne si è ritagliata il poco invidiabile primato di aver raggiunto la temperatura di 85,4 gradi. Legambiente l’ha registrata in quelle giornate di “caldo africano”  su un tappetino in gomma di un parco giochi. Facile immaginare cosa  possa significare entrare in contatto con una superficie che registra una temperatura del genere, specie per dei bambini con la pelle scoperta. 

Una nuova ondata di caldo è in arrivo dal fine settimana
Una nuova ondata di caldo è in arrivo dal fine settimana

La differenza che può fare un albero 

"I quartieri scelti per ogni città rappresentano realtà urbane profondamente diverse per caratteristiche edilizie, composizione sociodemografica e presenza di servizi e infrastrutture, che vengono colpite dalle ondate di calore in maniera similare, essendo nella stessa città, ma che offrono possibilità di risposta e riparo differenti per contrastare le elevate temperature – spiega Legambiente –. Viali alberati, ombreggiature, rifugi climatici, infrastrutture blu possono, infatti, fare la differenza e determinare un abbassamento delle temperature delle superficie irradiate dal sole". 

Operai al lavoro sotto il caldo torrido accentuato dall'asfalto
Operai al lavoro sotto il caldo torrido accentuato dall'asfalto

L’asfalto 

E proprio i tappetini antiurto collocati nei parchi giochi hanno fatto registrare differenze significative, a seconda del fatto d’essere stati collocati al sole o in una zona ombreggiata. Quando sono esposti ai raggi del sole la temperatura media rilevata è di 70,9 gradi e di 35 gradi quando sono ombreggiate. Mentre l'asfalto passa da una media di 55,2°C, quando assolato, a 31,2°C in condizioni di ombreggiamento (la differenza di temperatura media è quindi di circa 24 gradi). Le temperature medie delle 509 superfici monitorate si sono attestate intorno a 45,6°C.   

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Le proposte anticanicola 

Fra le proposte avanzate da Legambiente ci sono quelle che prevedono la creazione in ogni quartiere di "rifugi climatici", centri di raffrescamento naturali e di comunità valorizzando cortili, giardini scolastici e spazi pubblici ombreggiati durante i mesi estivi. "Parliamo di oasi di ristoro dal caldo", sottolineano dall’associazione ambientalista. "Occorre poi prevedere infrastrutture verdi e blu all'interno del tessuto urbano, come alberature, tetti e pareti verdi, parchi, giardini e fasce di vegetazione, in combinazione con infrastrutture naturali o seminaturali"; va infine ripensata la tipologia di materiali utilizzati negli spazi pubblici perché restituisca permeabilità al suolo e risponda meglio all'irradiamento solare nelle giornate più calde.