
Dal Comune di Lavagna ai carabinieri fino al 112, richieste di aiuto per tornare a casa rimbalzate tra uffici "Hanno detto che “non è un’emergenza“". La svolta grazie a un’amica che passava di lì per caso.
di Andrea GianniMILANOUna ruota della sedia a rotelle è rimasta incastrata in una fessura nella pavimentazione in pietra, disconnessa, del centro storico di Lavagna. E per un’avvocata milanese è iniziata un’odissea per riuscire a “liberarsi“ e tornare nella sua casa. "Ho inviato una diffida al Comune di Lavagna - spiega al Giorno l’avvocata Giorgia Leone - per segnalare l’incuria, la disattenzione e la negligenza con cui è stata affrontata questa situazione. Deve servire anche da monito per intervenire rapidamente e senza esitazioni quando sono coinvolte in simili episodi persone che non hanno la possibilità di muoversi in autonomia, che siano residenti, turisti di passaggio oppure persone come noi che possiedono una seconda casa". Invece l’avvocata è stata “rimbalzata“ da un ufficio all’altro, fino al provvidenziale intervento di un’amica che passava di lì per caso. La disavventura, come ha riferito l’agenzia Agi, è iniziata poco dopo le 11, ieri mattina, nel paese sulla riviera ligure dove la donna sta trascorrendo le vacanze nella casa di famiglia con il marito. L’avvocata è costretta sulla sedia a rotelle, per le conseguenze di un infortunio: una caduta, prima di partire per la Liguria, che ha provocato la frattura del metatarso.
Stava attraversando il centro storico di Lavagna, quando il mezzo è rimasto incastrato tra le pietre antiche caratteristiche dei paesi della riviera ligure. "La ruota si è inclinata a sono rimasta bloccata – racconta – con la carrozzella ormai rotta e inutilizzabile. Un negoziante mi ha offerto con gentilezza una sedia per appoggiarmi e nel frattempo ho chiamato il Comune, che ha sede a pochi passi, per chiedere assistenza ed essere riaccompagnata a casa visto che non potevo muovermi in autonomia. Un’impiegata comunale mi ha passato la polizia locale, senza alcun esito. Poi ho chiamato i carabinieri, ma mi hanno risposto che in quel momento non avevano mezzi disponibili, quando sarebbe bastato consentire a mio marito, che è sempre stato presente ed è testimone, di accedere in auto all’area pedonale per potermi riaccompagnare a casa. Ho dovuto telefonare quindi al 112, e l’operatrice mi ha risposto in prima battuta che “questa non è un’emergenza“. Non è un’urgenza un’invalida che non si può muovere con la sedia a rotelle?"
La svolta, dopo una serie di telefonate, è arrivata dopo circa mezz’ora, quando è passata di lì per caso un’amica della donna, volontaria per l’associazione locale l’Agora. Ha preso in prestito dalla Croce Rossa di Lavagna, che ha sede poco lontano, una sedia a rotelle. Così, grazie al suo aiuto, Giorgia Leone è riuscita a tornare a casa, da dove ha scritto la diffida al sindaco. Chiede, oltre al risarcimento per la rottura della sedia a rotelle e le scuse dell’amministrazione, "che le strade a rischio vengano prontamente segnalate per renderle accessibili a chiunque". E un riconoscimento pubblico all’associazione l’Agorà e alla Croce Rossa. "Fatti così spiacevoli – conclude – non dovrebbero più ripetersi".