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Omicidio Mastrapasqua, Daniele Rezza: “Non volevo uccidere Manuel ma solo rapinarlo. Chiedo perdono alla famiglia”

Il delitto a Rozzano (Milano), la ricostruzione del 20enne reo confesso: “Mi sono avvicinato con il coltello per farmi dare quello che aveva e lui ha reagito. D’istinto ho alzato il coltello e gliel'ho puntato. Non pensavo di averlo ammazzato, l’ho scoperto il giorno dopo da internet”. La madre della vittima in aula: “Non è vero”

Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso a Rozzano, e Daniele Rezza, l'assassino reo-confesso

Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso a Rozzano, e Daniele Rezza, l'assassino reo-confesso

Milano, 11 giugno 2025 – "Non era mio intento ammazzarlo, volevo solo rapinarlo. Mi sono avvicinato con il coltello per farmi dare quello che aveva e lui ha reagito, si è innervosito. Mi è saltato addosso". Daniele Rezza, imputato davanti alla Corte di Assise di Milano per aver ucciso il 31enne Manuel Mastrapasqua lo scorso ottobre a Rozzano, ha  reso dichiarazioni spontanee in aula. La mamma di Manuel, presente in aula, ha commentato la ricostruzione del 20enne reo confesso, dicendo ad alta voce: "Non è vero".

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"Ho scoperto che Manuel era morto da Internet, non volevo ammazzarlo”

"D'istinto - ha proseguito Rezza - ho alzato il coltello e gliel'ho puntato. Ho fatto caso che la lama l'ha colpito, ma non ho visto tracce di sangue. Appena ho tolto il coltello, sono scappato senza neanche voltarmi. L'ho scoperto il giorno dopo tramite internet. Io non pensavo di averlo ammazzato, non pensavo nemmeno di avergli fatto del male. Non era mio intento". 

Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso a Rozzano, e Daniele Rezza, l'assassino reo-confesso
Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso a Rozzano, e Daniele Rezza, l'assassino reo-confesso

Le scuse e la richiesta di perdono

Sempre oggi  Rezza ha chiesto perdono alla famiglia della vittima: “Voglio chiedere scusa e perdono alla famiglia per quello che ho fatto. Appena entrato in carcere, ho chiesto perdono tramite una lettera e sono pronto a fare subito un percorso di giustizia riparativa".

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Il ricordo dell’amico: “Ho perso un fratello”

Oggi nel processo a carico del 20enne, reo confesso di aver ucciso Manuel con un'unica coltellata per rubargli un paio di cuffie da pochi euro, è stato sentito un amico di vecchia data della vittima. "Ci conoscevamo da più o meno 18 anni. Lui abitava sopra l'appartamento di mia nonna e ci vedevamo quasi ogni giorno. Come un fratello, Un fratello che non ho mai avuto". Rispondendo alle domande dell'avvocato Roberta Minotti, che assiste i familiari, ha poi descritto Manuel come una persona "molto gentile, premurosa, mite".