
Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso a Rozzano, e Daniele Rezza, l'assassino reo-confesso
Deve affrontare un altro processo Daniele Rezza, il 20enne già imputato in Corte d'Assise a Milano perché reo confesso dell'omicidio di Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso, per portargli via un paio di cuffie, con una coltellata al petto nella notte tra il 10 e l'11 ottobre scorso a Rozzano, nel Milanese. Qualche mese prima, infatti, a fine giugno 2024, il giovane avrebbe aggredito, sempre nella cittadina dell'hinterland milanese, un ragazzo di 17 anni “con un coltello da cucina a lama seghettata". E colpendolo sempre al torace, ma per fortuna causandogli soltanto "un piccolo taglio".
Il precedente
L'episodio inquietante, e che non venne denunciato, era venuto a galla dopo l'omicidio, nelle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo, grazie alla testimonianza della sorella di Manuel, che in quei giorni, dopo la morte del fratello, aveva saputo da alcuni amici di quell'aggressione dell'estate. E aveva deciso di contattare il ragazzo che si era salvato, che è stato poi sentito a verbale, ricostruendo anche la precedente lite con Rezza su un tram di notte e poi quella coltellata da lui sferrata in strada, vicino alle abitazioni di entrambi.

I verbali
Il nuovo episodio era emerso nei mesi scorsi con la chiusura di una tranche d'inchiesta, sempre coordinata dalla pm Letizia Mocciaro, per lesioni aggravate dall'uso dell'arma e porto del coltello a carico di Rezza, già a processo per omicidio volontario aggravato. Rezza, come ha messo a verbale la sorella di Mastrapasqua riportando il racconto riferito, "ha tirato fuori un coltello da cucina" e "ha tentato" di colpirlo, ma "per fortuna non ci è riuscito". "Daniele - ha messo a verbale il ragazzo - estraeva dalla tasca del pantalone un coltello colpendomi nello stesso punto dove ha colpito Mastrapasqua ferendomi con un piccolo taglio". La Procura ha mandato a processo Rezza con citazione diretta a giudizio.