
Arnaldo Pomodoro posa davanti a una sua opera in bronzo
Milano – E’ morto Arnaldo Pomodoro. Il celebre scultore si è spento ieri sera, domenica 22 giugno, nella sua casa di Milano, alla vigilia del compimento dei suoi 99 anni. Lo comunica la Fondazione che porta il suo nome, diretta da Carlotta Montebello.
Pomodoro era infatti nato il 23 giugno del 1926 a Montebello di Romagna, ma dal 1954 viveva e lavorava a Milano, in Porta Ticinese. Era il fratello maggiore di Giorgio Giò Pomodoro, anche lui scultore di fama internazionale, scomparso nel 2022 all’età di 72 anni. “Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro il mondo dell'arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie. Il Maestro lascia un'eredità immensa”, lo ricorda la stessa a Montebello, direttrice generale della Fondazione.
Arnaldo Pomodoro era famoso soprattutto per le particolari sfere di bronzo – il materiale prediletto dall’artista – che si scompongono e si aprono davanti allo spettatore, il quale è portato alla ricerca e alla scoperta del meccanismo interno, in un contrasto tra la levigatezza perfetta della forma e la complessità nascosta dell'interno.

Le sue opere, iconiche, si trovano in numerose città d’Italia e di tutto il mondo, da Copenaghen a Brisbane, da Dublino a Los Angeles. L'opera ‘Sfera con sfera’, di oltre tre metri di diametro, è stata collocata nel piazzale della sede Onu di New York.
Numerosi i riconoscimenti e i premi internazionali ricevuti da Arnaldo Pomodoro, tra cui le onorificenze ufficiali dello Stato italiano di Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana e la Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte.

La Fondazione Arnaldo Pomodoro era stata creata da lui stesso nel 1995, a Milano, con l'obiettivo di preservare e promuovere non solo la propria opera, ma la scultura contemporanea nel suo complesso. La Fondazione si configura come centro di documentazione, esposizione e riflessione, aperto ai giovani artisti, ai curatori, al pubblico.
"Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro l'Italia perde un protagonista indiscusso e riconoscibile della scultura contemporanea" la cui "eredità culturale è patrimonio dell'intera umanità”, dichiara in una nota il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, definendo lo scultore "un artista che con la sua opera monumentale e riflessiva ha saputo attraversare decenni di storia mantenendo sempre viva la tensione tra materia e pensiero". "Le sue 'Sfere' dischiuse e ferite ci parlano ancora oggi di fragilità e complessità dell'umano e del mondo – osserva Giuli – a nome mio personale e del ministero della Cultura esprimo cordoglio e vicinanza alla famiglia e alla Fondazione che porta il suo nome, impegnata a custodire e divulgare un'eredità culturale che è patrimonio dell'intera umanità".