NICOLA PALMA
Cronaca

Svastiche sulla porta di casa di una famiglia ebrea: Milano sotto choc

Il grave episodio in un condominio di San Siro: scoperta fatta da madre e figlia. Oltre al simbolo nazista, frasi antisemite. La Digos indaga per risalire agli autori della scritta

La Digos indaga per risalire ai responsabili del gravissimo gesto: due svastiche disegnate sulla porta di casa di una famiglia ebrea di Milano

La Digos indaga per risalire ai responsabili del gravissimo gesto: due svastiche disegnate sulla porta di casa di una famiglia ebrea di Milano

Milano – Due svastiche sulla porta di ingresso di casa e una scritta che mette i brividi: “Ebrei bastardi”. Il grave episodio di antisemitismo che ha gettato nel terrore una famiglia milanese di religione ebraica è stato scoperto nella mattinata di oggi, martedì 5 agosto, in zona San Siro. Verso le 8.30-9, madre e figlia sono uscite di casa e, chiudendo la porta, hanno visto ciò che mai avrebbero voluto guardare. Sul legno, inciso per due volte in maniera grossolana, con quel che sembra un pennarello nero, il simbolo del regime nazista e la frase dal chiaro contenuto razzista e antisemita. L’appartamento si trova nel piano ammezzato di una palazzina di quattro piani nell’elegante quartiere di Milano Ovest.

Le due svastiche disegnate sulla porta di casa: scoperta fatta da madre e figlia
Le due svastiche disegnate sulla porta di casa: scoperta fatta da madre e figlia

Le indagini

Subito è stato chiamato il 112 e sul posto sono arrivate le volanti e gli uomini della Digos che indagano sul caso per risalire ai responsabili del gesto. Madre e figlia si sono  recate in questura per la denuncia, affidandosi all’avvocato Stefano Benvenuto. “Siamo di fronte a un episodio gravissimo – ha detto il legale – che ci riporta indietro di 70 anni”.

Le piste

Gli specialisti di via Fatebenefratelli puntano a capire in primo luogo se si sia trattato di un episodio “interno”, cioè da ricondurre a qualcuno degli altri inquilini che abitano nello stesso condominio, o se invece sia stato un raid “esterno”, messo in atto, forse nella notte, da qualcuno che conosce bene la famiglia delle due donne e che sapeva dove e quando colpire senza essere scoperto.

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Le reazioni

La comunità ebraica milanese, nell’apprendere la notizia, è quantomeno sconvolta.  “Purtroppo – ha detto Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica:  oggi in Italia l’antisemitismo travestito da antisionismo è stato sdoganato. Da parte di politici e intellettuali nei social vediamo sempre più un linguaggio di odio. Dal turista francese aggredito all’Autogrill di Lainate a questa azione antisemita c’è però un salto di qualità inquietante: si passa da aggressione in luogo pubblico a minaccia in luogo privato, dove si attenta alla tranquillità della vita quotidiana dei cittadini italiani di religione ebraica. Vedo purtroppo il pericolo di una abitudine a questi atti antisemiti, se non a giustificarli a causa della guerra a Gaza: io resto fedele alla costituzione antifascista che condanna ogni discriminazione. Voglio dirlo chiaramente: il razzismo e l’antisemitismo come l’omotransfobia non hanno mai giustificazione. Mai!”