MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Maturità 2025, i voti degli studenti, lode per un milanese su 100. In Campania sono 4 volte di più: "Ma per l’Invalsi è l’opposto"

Rispetto a 4 anni fa diminuite le eccellenze e aumentati i 60. In cima alla classifica restano i licei. Il preside Zeni: "Lo sbilanciamento nel sistema di valutazione tra le regioni è uno dei problemi aperti".

Maturità, diminuite le eccellenze e aumentati i 60: in cima alla classifica restano i licei

Maturità, diminuite le eccellenze e aumentati i 60: in cima alla classifica restano i licei

Milano, 6 agosto 2025 – Agli estremi ci sono i diplomati con 60, il 6,91% degli studenti lombardi, e coloro che stanno passando l’estate sugli allori: l’1,15% con in tasca un 100 e lode, ma anche il 4,25% che ha conquistato il traguardo del 100. Quello che spicca subito, è il numero delle lodi. Che rispetto a un anno fa è in lieve aumento (nel 2024 erano 775) ma è calato se paragonato al 2021, quando erano 1.181. Per contro, erano meno i ragazzi diplomatisi con il minimo (il 4,8%, 4 anni fa). Un ribaltamento tra opposti.

A Milano città? Il massimo (con lode) è stato ottenuto dallo 0,99% dei ragazzi. Tradotto: uno studente su cento sulla vetta dell’eccellenza. Va meglio in altre province: quelle che registrano il più alto numero di diplomati con lode sono infatti Cremona, Mantova e Pavia, con valori dal 3% all’1,5%.

In generale, la conclusione della maturità 2025 è tutto sommato felice allargando lo sguardo a tutto il Paese, dove il 96,5% degli studenti scrutinati è stato ammesso all’Esame di Stato e il 99,7% ha ottenuto il diploma (99,8% lo scorso anno). E nelle classi inferiori delle superiori diminuiscono i bocciati: scendono dal 6,5 al 6,3%, con percentuali dei non ammessi ai vari indirizzi che non subiscono sostanziali variazioni, tra licei professionali e istituti tecnici. Tornando alla maturità, un altro elemento che emerge è il calo dei diplomati lombardi con votazione nella fascia tra 91 e 99 (quest’anno è l’8,8% dei ragazzi mentre nel 2024 era il 9,2%). Considerando le differenze tra i vari indirizzi, poi, in testa nella classifica delle lodi restano i licei, come in passato, seguiti da istituti tecnici e professionali. Nel dettaglio, i giovani che hanno ottenuto la lode nei licei lombardi sono l’1,7% (il valore nazionale è 4,3%). Per i tecnici è lo 0,8% e per i professionali lo 0,3%.

Confrontando i voti, poi, resta il divario tra le regioni. I diplomati con lode sono 2.898 in Campania, il numero più alto a livello assoluto, quasi il quadruplo della Lombardia che si piazza al sesto posto con 782. Guardando le percentuali, però, l’exploit è in Calabria: sul podio più alto con il 6,1% di lodi. Seguono Puglia, Sicilia, Umbria e Campania, al 4%. La Lombardia è all’1,15%.

Come leggere, questi risultati? "Spicca la forte sperequazione territoriale – commenta Mauro Zeni, dirigente scolastico del liceo Tenca e presidente per Milano e Monza-Brianza dell’Associazione nazionale presidi –: lo sbilanciamento a livello nazionale mostra che il sistema di valutazione non funziona. Si affianca a uno sbilanciamento dei dati Invalsi (si riferisce alle prove standardizzate per misurare i livelli di apprendimento degli studenti italiani nelle scuole, ndr) dove paradossalmente la situazione è ribaltata". Infatti dal Rapporto del 2025 è emerso che chiude in bellezza le superiori il 19,1% degli studenti lombardi contro la media italiana del 12,3%. E il divario nord-sud non è una novità. "Il sistema di valutazione che presenta differenze a livello territoriale è uno dei problemi aperti della scuola – continua Zeni –, perché non favorisce un portfolio credibile rispetto alla reale preparazione di uno studente".

Ora ci si prepara per il prossimo anno scolastico: la prima campanella suonerà il 12 settembre. E dopo il diploma? Per molti si spalancheranno le porte delle università. E Milano è una delle città più gettonate dai fuorisede. Resta il problema alloggi, insufficienti. Una buona notizia arriva però, fresca, dal Mur: in arrivo 168 milioni di euro per finanziare nuovi posti letto per studenti. Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato il decreto per lo stanziamento dei fondi, che prevede un cofinanziamento del Mur fino al 75% del costo totale per la realizzazione di interventi come nuove costruzioni, ristrutturazioni, adeguamenti e acquisto di immobili per studentati.

Le risorse saranno destinate a 9 progetti per 1.551 posti letto: 5 in Lombardia per 1.024 posti letto con un investimento di 112.502.762 euro. "Investire nel diritto allo studio significa investire nel futuro del nostro Paese – dichiara Bernini –. Questo ulteriore stanziamento rappresenta un passo concreto verso un sistema universitario sempre più inclusivo e accessibile. Offrire alloggi a costi sostenibili risponde a un’esigenza reale degli studenti e delle loro famiglie e conferma un impegno che il Ministero dell’Università ha sempre considerato una priorità assoluta".