MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

San Siro, scossoni politico-sportivi: il consigliere del Pd e presidente dei tifosi rossoneri a Palazzo Marino dice “no” alla vendita del Meazza

Alessandro Giungi: “Vista la situazione, ho perso l’entusiasmo”. Martedì 2 settembre il vertice tra Scavuzzo e gruppo democratico. I tempi si fanno stretti: il 10 novembre scatta il vincolo

Il rendering del nuovo stadio voluto da Milan e Inter

Il rendering del nuovo stadio voluto da Milan e Inter

Milano, 1 settembre 2025 – Addio Milan Club Palazzo Marino. Il tormentato caso San Siro provoca scossoni anche nel club che raduna i consiglieri comunali che tifano il Diavolo. Alessandro Giungi, eletto nella lista del Partito democratico e presidente del club dei politici rossoneri, sabato ha annunciato il suo personale passo indietro ai colleghi-tifosi con un messaggio nella loro chat WhatsApp: “Buonasera a tutte e tutti. Finisce oggi (sabato, ndr) la mia presenza nel Milan Club Palazzo Marino e quindi lascerò anche la chat. Se qualcuno volesse continuare a seguire il club come responsabile mi contatti pure in privato”. Giungi è uno dei sei esponenti della maggioranza che ha già annunciato il voto contrario all’operazione di cessione dello stadio Meazza dal Comune a Milan e Inter, un’operazione che dovrà essere prima approvata dalla Giunta e poi dal Consiglio comunale.  

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Il vertice vicesindaco-Pd 

Domani è in programma un incontro tra la vicesindaco con delega alla Rigenerazione urbana Anna Scavuzzo e il gruppo del Pd proprio per approfondire i termini dell’accordo raggiunto tra la Giunta e i due club calcistici sulla cessione del Meazza e dell’area limitrofa, dove rossoneri e nerazzurri vorrebbero realizzare il loro nuovo stadio e, una volta costruito, procedere alla parziale demolizione della Scala del calcio, la cui area sarebbe rifunzionalizzata per ospitare negozi, ristoranti, museo delle squadre e verde. Un progetto da oltre un miliardo di euro che Milan e Inter sono disposti a realizzare solo se il Comune venderà loro l’attuale stadio e l’intera area di San Siro, valutati 197 milioni di euro dall’Agenzia delle Entrate. 

Il consigliere del Pd Alessandro Giungi
Il consigliere del Pd Alessandro Giungi

Conto alla rovescia 

Il tempo, però, stringe, perché il 10 novembre, a 70 anni esatti dal termine della costruzione del secondo anello, quest’ultimo verrebbe vincolato dalla Sovrintendenza, se ancora di proprietà del Comune. Entro settembre, dunque, il sindaco Giuseppe Sala vuole che il Consiglio comunale approvi la cessione di San Siro, inchieste della magistratura permettendo. Ma la vendita della Scala del calcio non piace a Giungi. Da qui le dimissione dal Milan Club Palazzo Marino: “Per me il Milan e San Siro sono una cosa sola. Vista l’attuale situazione in Comune, ho perso l’entusiasmo e la voglia di continuare a guidare il club. Ma naturalmente continuerò a tifare Milan”.

La delibera su San Siro dovrebbe essere approvata dalla Giunta Sala intorno a metà settembre. Le date possibili sono l’11 o il 18 settembre, giovedì in cui si riunirà l’esecutivo di Palazzo Marino. A meno che il sindaco convochi una Giunta straordinaria un altro giorno di settembre.