Milano, 17 giugno 2025 – A poche ore dalla prima sentenza per il rito abbreviato dell'inchiesta Curve, parla Enzo Anghinelli, parte lesa nel processo, ed ex ultrà scampato a un agguato nel 2019 nel pieno centro di Milano, secondo l'accusa su mandato di Luca Lucci.

“Spero che oggi verrà fatta giustizia, ho sentito parlare il dottor Storari, confido in lui”, spiega lo stesso Anghinelli intervistato da Klaus Davi. In merito al tentato omicidio di cui è stato vittima e ai presunti killer, Anghinelli afferma che “su Massimiliano Mazzanti (detto "spara spara" - uno dei ras della Barona citato nei verbali della Squadra Mobile di Milano) - posso solo dire che lo conosco da tanti anni ed è stato proprio Mazzanti a presentarmi Daniele Cataldo, forse proprio allo stadio. Mazzanti mente. Dice che è venuto all'ospedale ma l’avrei saputo. C’erano i familiari. Non ho mai ricevuto una sua lettera”.

Poi svela: “Se non ricordo male Mazzanti era venuto a trovarmi con Nazareno Calajò e la moglie a casa mia, mentre ero in riabilitazione”.

E sull’ultrà Luca Guerrini, vittima anche lui di un tentato omicidio a Milano il 9 maggio scorso: “Non lo conosco. Mai visto. Se volevano fargli male secondo me non andavano con una scacciacani rimodulata. Cosa fa la scacciacani rimodulata? Fa un baffo. Una cosa un po' strana, forse un avvertimento”.