ANDREA GIANNI
Cronaca

Faida ultras Milan, l’incontro con Luca Lucci e il pestaggio di Enzo Anghinelli. “Sbirro, ti faccio mangiare il fascicolo. Sei un morto che cammina”

“Sono qui in pace”, dice Anghinelli al capo della Curva Sud nella sede di Italian Ink. Ma scatta l’aggressione di Daniele Cataldo. L’agitazione degli indagati e i timori della moglie del luogotenente: “Vi farà prendere”

Daniele Cataldo ripreso fuori dal bar a Cologno poco prima del pestaggio

Daniele Cataldo ripreso fuori dal bar a Cologno poco prima del pestaggio

Milano – Enzo Anghinelli entra nel negozio di tatuaggi Italian Ink a Cologno Monzese, attorno alle 17.15, e incontra il titolare, il capo ultrà Luca Lucci. "Sono qui in pace", dice Anghinelli, con una gamba ingessata, sul volto i segni lasciati dall’agguato del 12 aprile 2019. Lucci lo caccia via. Poi interviene Daniele Cataldo, che si trovava nel bar accanto, e scatta il pestaggio sulla strada. Anghinelli mentre si allontana viene "colpito ripetutamente alle spalle e alla testa con pugni" da Cataldo, con il volto coperto da un casco, che urla: "Ti faccio mangiare il fascicolo".

Cade a terra, arriva anche Islam Hagag, che scatta foto alla targa dell’auto di Anghinelli e gli rivolge una frase inquietante: "Sei un morto che cammina". Un episodio, avvenuto lo scorso 11 luglio, riportato nel decreto di fermo - nell’ambito delle indagini della Squadra mobile coordinate dal pm Paolo Storari e Leonardo Lesti - a carico di Daniele Cataldo per la tentata uccisione dell’ultrà rossonero.

Lucci, Cataldo e Hagag accusavano Anghinelli di aver collaborato con gli inquirenti dopo essere scampato al tentato omicidio, come emerge dalle intercettazioni. "Ogni schiaffo che gli tiravo gli ho detto: chi ti ha mandato le terza (riferendosi alla sezione Omicidi della Mobile) o i Ros?", racconta Cataldo. "Sbirro che non sei altro – gli ho detto – prosegue –. Tu gli hai parlato di me e compagni". Nella loro agitazione, immaginano che Anghinelli fosse stato mandato dagli investigatori per sondare una loro reazione, che in effetti non si è fatta attendere ed è stata violenta. "L’hanno mandato loro", spiega Cataldo alla moglie, all’interno del bar. E la donna, a un certo punto, replica: "Vi farà arrestare tutti quanti".

Il giorno dopo l’aggressione Anghinelli sporge denuncia e, ascoltato nei giorni scorsi, riferisce di aver riconosciuto Cataldo a Cologno. "Pur sospettando un suo coinvolgimento nel tentato omicidio subito – spiega agli inquirenti riferendosi all’agguato del 2019 – non l’ho mai indicato come l’autore del delitto". Perché è entrato all’Italian Ink? "Passavo in auto – risponde – ho riconosciuto Lucci e ho sentito un bisogno irrefrenabile di parlare con lui, volevo delle spiegazioni".