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Legionella a Milano, salgono a 7 i casi in via Rizzoli: il rebus dell’origine del focolaio

L’aggiornamento di Ats: tra i contagiati si contano, una vittima (il 91enne Luigi Gandini) e cinque persone ancora ricoverate. Effettuati i campionamenti per la ricerca del batterio

Legionella: scatta l'allarme a Milano

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Milano, 4 luglio 2025 – "I casi di legionella" del focolaio rilevato nel complesso di edilizia residenziale pubblica di via Rizzoli a Milano salgono a sette, “di cui 5 tuttora ricoverati e un paziente deceduto" (Luigi Gandini, 91 anni, tra gli inquilini storici del caseggiato) come già segnalato. A fornire il bilancio è l'Ats di Milano Città metropolitana, nell'ultimo aggiornamento pubblicato oggi.

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I pazienti, ricorda l'agenzia di tutela della salute, "hanno un'età compresa tra 70 e 92 anni", e "in diversi casi sono presenti fattori di rischio predisponenti per l'infezione da legionella". L'Ats "continua nelle attività di sorveglianza epidemiologica e di monitoraggio delle indagini ambientali in raccordo con MM e Comune di Milano. Il prossimo aggiornamento - si informa nella nota - è previsto lunedì 7 luglio".

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In cerca dell’origine del focolaio

Dall'agenzia spiegano "sono stati effettuati diversi campioni per la ricerca di legionella all'interno di abitazioni" dove sono stati registrati i casi, "di abitazioni di controllo e dell'impianto condominiale di produzione di acqua calda". A questi si aggiungono i campionamenti effettuati da MM e gli interventi di sanificazione e disinfezione della rete idrica condominiale predisposti da MM.

“L’esito dei campionamenti - informa ancora l'Ats - sarà disponibile tra qualche giorno, in base ai tempi tecnici necessari per le analisi di laboratorio". Inoltre, si legge ancora nella nota, "MM ha informato gli inquilini in merito alle misure preventive e alle buona pratiche di manutenzione dei terminali degli impianti idrici domestici, anche attraverso la diffusione del materiale informativo disponibile sul sito di Ats: 'Previeni il rischio legionella con semplici accorgimenti'".

I focolai nel Milanese negli ultimi anni 

L’ultimo focolaio di legionella nell’area metropolitana s’era registrato l’anno scorso, con 60 infezioni e quattro morti da fine aprile a fine ottobre tra Corsico (la gran parte) e Buccinasco, ma per il precedente bisogna risalire a Bresso, due ondate nel 2014 e nel 2018. Le indagini dell’Ats in quelle occasioni erano particolarmente complicate perché i contagiati abitavano in edifici diversi, a differenza dei residenti di via Rizzoli 73-87. 

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Il batterio insidioso 

La legionella è un batterio che vive negli ambienti acquatici, quali ad esempio impianti idrici, serbatoi e tubature, dove si moltiplica a temperature comprese tra 25-45 gradi e in presenza di acqua stagnante, incrostazioni e sedimenti. Il contagio, spiega l'Ats nel focus informativo, avviene attraverso l'inalazione di minuscole gocce (aerosol) di acqua contaminata. Non è invece possibile il contagio da persona a persona - si precisa - né attraverso gli alimenti o bevendo l'acqua.

Le misure anti-legionella

"Gli impianti idrici delle nostre abitazioni possono costituire un habitat ideale per la proliferazione della legionella, ma è possibile ridurre" il rischio "tramite semplici accorgimenti", come ad esempio fare la doccia solo dopo aver fatto scorrere l'acqua calda e fredda, tenendosi lontani dal punto di emissione e avendo aperto le finestre; o ancora effettuare flussaggi periodici, facendo scorrere l'acqua per almeno 5 minuti a finestre aperte; e svuotare completamente le canne per irrigazione al fine di evitare la proliferazione di colonie di legionella".