NICOLA PALMA E MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Luigi Gandini, “semper aleghèr”: chi era il pensionato morto di polmonite da legionella in via Rizzoli

L’addio di conoscenti e vicini di casa: il novantunenne abitava dal 1983 nel complesso popolare di Crescenzago. Vedovo, viveva con la figlia: “Portava gioia ed era un uomo di carità”

Il complesso residenziale di via Rizzoli dov’è scoppiato il focolaio di legionella

Il complesso residenziale di via Rizzoli dov’è scoppiato il focolaio di legionella

Milano, 3 luglio 2025 – “Luigi era un tipo socievole. Tranquillo, dalla battuta pronta. Mancherà”. Luigi Gandini, 91 anni, era tra gli inquilini storici del caseggiato di via Rizzoli 73-83. Abitava nel complesso popolare di Crescenzago da 42 anni “e ci sarebbe rimasto ancora – commentano gli amici di sempre – se la ‘polmonite da legionella’ non lo avesse portato via” domenica 30 giugno, strappandolo ai suoi cari. Alla figlia, che viveva con lui, ai nipoti, ai vicini che erano anche i suoi compagni di passeggiate.

“Siamo sconvolti” dice Giuseppe Mannino che è portavoce degli inquilini, presidente del comitato che riunisce le 200 famiglie del complesso popolare di proprietà del Comune gestito da MM all’estrema periferia est della città, vicinissimo a Cascina Gobba. “Ogni pomeriggio – racconta Mannino – ci trovavamo per passeggiare. Niente di che, facevamo in gruppo il giro dei nostri palazzi per sgranchirci le gambe e parlare. Luigi proseguiva, andava verso Cimiano, si fermava al bar a bere un caffè e poi tornava indietro. Aveva i suoi acciacchi dovuti all’età ma era un tipo in gamba”.

Ora tutto il caseggiato è in lutto. Lacrime negli androni e anche sul sagrato della chiesa dove ieri mattina si è celebrato il funerale, la parrocchia di San Gerolamo Emiliani in via Don Calabria. “Di Luigi – fa sapere il parroco, padre Antonio Ghidoni – ho sottolineato la generosità: si dava da fare per gli altri. Aveva fatto parte di un gruppo chiamato ‘Semper alegher’, dandosi da fare negli ospedali, nelle case di riposo e ovunque ci fosse bisogno di conforto. Insieme alle altre persone del gruppo animava gli spazi portando gioia. Tutto il ricavato serviva per opere di beneficenza. Per questo, in suo onore, ho scelto un brano di Vangelo dedicato alle opere di misericordia. Era un uomo di carità, metteva al centro la condivisione”.

Adesso era in pensione ma nella vita, racconta chi lo conosceva bene, aveva lavorato come impiegato in uffici della Regione. “Aveva affrontato la perdita della moglie. Era addolorato ma questo non gli impediva di pensare agli altri. E poi era sempre pronto a scherzare”. Non c’è solo tristezza ma anche rabbia, tra gli inquilini. Il signor Gandini è morto, altri tre inquilini sono ricoverati.

“E non è la prima volta che abbiamo a che fare con la legionella – aggiunge Mannino –: nel 2017 ci eravamo ritrovati nella stessa situazione. Ora gli inquilini sono tutti senza acqua calda (da martedì sera) in attesa dei controlli. Oggi i tecnici si sono messi all’opera. Noi vogliamo capire cosa sta succedendo. Questo è un problema da risolvere una volta per tutte”.