Una volta può capitare ma due di fila è un po’ troppo. Protagonista un camionista, straniero e magari poco pratico della nostra lingua, che a Pavia ha imboccato contromano per due volte la tangenziale Ovest. Poteva essere una strage come quella sulla Milano-Torino ma per fortuna tutto si è risolto con qualche spavento e lunghe code. A far sbagliare l’autista sarebbe stato il navigatore o la lettura non corretta delle indicazioni.
Succede e ne sa qualcosa il 67 per cento dei milanesi che, secondo una recente inchiesta, ammette di sbagliare strada spesso o con una certa frequenza, e questo nonostante l’utilizzo del navigatore. Forse ci si perdeva meno ai tempi del mitico “Tuttocittà” cartaceo con la metropoli divisa in tanti minuscoli quadranti, ma questo è discorso da boomer.
Il problema è un altro. La tecnologia in questi anni ha fornito una dotazione sterminata, quanto utile, di strumenti di sicurezza attiva e passiva a chi è al volante e questo spesso ci ha resi un pochino troppo distratti: “tanto mi avvisa l’auto…”. Ma alla guida buttare un occhio, e anche due, ai cartelli segnaletici non guasta e non è da boomer, anzi.