GRAZIA LISSI
Cronaca

Quando il Leoncavallo era la casa del punk: “Dai grandi dell’hardcore ai CCCP, qui hanno suonato tutti”

I ricordi di Ermanno “Gomma” Guarneri, agitatore della scena più radicale negli anni ‘80 e oggi docente: “Ragazzi di ogni estrazione sociale frequentavano il centro per ascoltare buona musica a prezzi finalmente onesti”

Ermanno “Gomma” Guarneri (a destra) con Lee Ranaldo chitarrista dei Sonic Youth e il manifesto del concerto della band americana del 1986

Ermanno “Gomma” Guarneri (a destra) con Lee Ranaldo chitarrista dei Sonic Youth e il manifesto del concerto della band americana del 1986

Milano, 23 agosto 2025 – “Al Leoncavallo ci andavo per ascoltare musica, leggere libri, scambiare opinioni con gli amici sulla politica, la cultura, l’arte”, racconta Ermanno Guarneri, più conosciuto come Gomma. “Al Leonka ho iniziato a costruire la mia identità”.

Oggi Gomma lavora nel campo multimediale e del web, insegna Teoria e metodo dei Mass media presso lo Ied e la Civica Scuola di Cinema di Milano. Dal 1980 è attivo nella scena punk, al Leoncavallo ha partecipato, organizzato concerti celeberrimi da gruppi nazionali e internazionali. “Mio papà faceva l’operaio, a me piaceva leggere, facendo i banchetti dei libri al Leoncavallo ho imparato tantissimo. Prima ho fondato una mia casa editrice, poi iniziato a collaborare con altre. Ho realizzato il mio sogno e, come me, tanti altri che vedevo al centro”.

Fin dagli anni Ottanta ha seguito in Europa il movimento di occupazioni di case/stabili destinati a diventare centri culturali. “In Germania, Olanda e in altri Paesi, dopo un po’ di tempo le due parti concordano un affitto e permotteno agli occupanti di uscire dalla condizione di illegalità. Lo sgombero del Leoncavallo, nonostante cinquant’anni di attività culturale, è un’anomalia italiana. A Milano non ci sono posti in un cui si può avere un’agibilità a basso costo, senza barriere d’ingresso; al Leo ogni gruppo musicale, teatrale, può chiedere la possibilità di provare. A vent’anni nessuno è così strutturato da poter prendere scelte definitive, qui può sperimentare, capire, orientarsi”.

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Quale musica ha animato il Leoncavallo?

“Dalla metà degli anni Ottanta sono passati i grandi del punk, anche altri centri sociali come Conchetta e il Virus li accoglievano ma gli spazi erano piccoli, al Leo trovavano posto anche 1.000 persone. Nel decennio successivo si sono esibiti anche artisti come Nada, Manuel Agnelli, ci hanno suonato tutti, proprio tutti”.

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Il manifesto del concerto dei CCCP al Leoncavallo

Qual è stato il primo concerto che ha organizzato?

“Il primo concerto punk che ho organizzato è stato quello dei DOA, una band di Vancouver che attirò una folla di pubblico nazionale. Nel giro di poco tempo gli stessi gruppi capirono la possibilità che il centro offriva e si sparse la voce non solo fra le band punk, qui suonò anche Dave Grohl, batterista dei Nirvana (quando suonava con gli Scream, ndr)”.

E quello più bizzarro?

“Quello dei CCCP nel 1986, il gruppo era ancora nel giro degli indipendenti non avevano ancora firmato con la Virgin. Il Leoncavallo era strapieno, il pubblico vario; i punk radicali cercarono d’interrompere il live mentre altri ascoltatori li difendavano pensando fossero filo sovietici. I CCCP, con estrema bravura, presero in giro sia gli uni che gli altri. Quella sera capii che il Leoncavallo era una realtà cittadina, non più di quartiere: ragazzi della buona borghesia si mescolavano con quelli delle periferie, tutti uniti per ascoltare una nuova, buona musica pagando pochissimo”.