
La pm Tiziana Siciliano titolare dell'inchiesta sull'urbanistica milanese
Milano – Un ricorso per Cassazione contro la revoca delle misure cautelari. Nella complessa partita a scacchi tra accusa e difesa, potrebbe essere questa la prossima mossa della Procura che si è vista annullare sei arresti su sei nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dell'urbanistica a Milano.
In attesa delle motivazioni dei giudici, l'ipotesi è al vaglio dell'aggiunta Tiziana Siciliano, che coordina l'indagine con i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici. Mesi e mesi di accertamenti che hanno già dato "tante conferme", come più volte sottolineato dalla Siciliano.

Non è detto che le decisioni del Riesame segnino dunque una prima battuta di arresto della maxi inchiesta, ben 74 indagati con ipotesi di reato che vanno dalla corruzione al falso, dall'abuso edilizio alla lottizzazione abusiva fino all'induzione indebita. Con la pubblicazione delle motivazioni del tribunale, attese per le prossime settimane, si saprà quale è stato il ragionamento dei giudici che ha portato ad annullare le ordinanze cautelari del patron di Bluestone Andrea Bezziccheri, l'unico ad essere finito in carcere, dell'architetto Alessandro Scandurra e del ceo di Coima Manfredi Catella. E a trasformare i domiciliari in interdizione dai pubblici uffici per l'ex assessore comunale Giancarlo Tancredi, per l'ex presidente della Commissione Paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni e per Federico Pella, ex manager dell'azienda J+S.
Nel frattempo il lavoro della Procura va avanti, "non perché ossessionata da una sorta di furore nei confronti del fenomeno urbanistico - ha spiegato nei giorni scorsi la Siciliano - ma perché la legge lo impone". Per la procuratrice aggiunta a capo del pool Ambiente, salute e lavoro, che a fine anno andrà in pensione dopo quarant'anni in magistratura, il Riesame è un tribunale "molto serio" e le sue decisioni saranno prese in considerazione "quando leggeremo le motivazioni", "ma noi - ha ribadito - andremo avanti".
La convinzione dei magistrati, del resto, è che l'inchiesta poggi su "basi estremamente solide", mentre la politica continua a dividersi su un modello di sviluppo che non piace a tutti.
"La politica ha abdicato totalmente, consentendo ai privati di fare quello che vogliono" sostiene Luigi Corbani, vicesindaco di Milano a metà degli anni Ottanta, nella giunta guidata da Paolo Pillitteri, ed oggi portavoce del comitato SìMeazza che si oppone all'abbattimento di San Siro. "L'urbanistica è lo strumento principale della politica comunale, non è il disegno di case e grattacieli ma l'idea della città che hai - spiega -. Se lasci tutto in mano ai privati posso pensare che non ci siano reati, ma è un fatto politico grave perché hai cambiato il volto della città", hai "fatto la città dei ricchi".