NICOLA PALMA e LUCA TAVECCHIO
Cronaca

Il destino di cantieri e famiglie, l’urbanistica a Milano ridisegnata dalle inchieste: la mappa degli interventi finiti nell’inchiesta

Nel mirino dei pm potrebbero presto finire altre operazioni. E per Scalo House l’immobiliare rinuncia al ricorso in Cassazione: torri e studentato restano sequestrati

Un'immagine simbolica di uno dei tanti cantieri a Milano (Immagine d'archivio)

Un'immagine simbolica di uno dei tanti cantieri a Milano (Immagine d'archivio)

Milano, 4 agosto 2025 –  Il terzo tempo in Cassazione non è neppure iniziato. Green Stone Sicaf spa, l’immobiliare che ha sviluppato il progetto Scalo House in zona Farini, ha rinunciato al ricorso contro i due decreti del gip che nel novembre 2024 hanno disposto il sequestro tra via Lepontina e via Valtellina del cantiere per la costruzione di due torri di 8 e 13 piani e di uno studentato universitario già abitato. Dal verdetto emerge che l’11 giugno la società ha fatto dietrofront sull’impugnazione dell’ordinanza del Riesame che il 17 dicembre ha confermato i provvedimenti.

Una scelta diametralmente opposta a quella di Nexity Milano Parco delle Cave srl, che proprio dalla Cassazione si è vista confermare, non più tardi del 21 luglio, lo stop alla costruzione di tre torri residenziali tra i 9 e i 13 piani. Quello di Scalo House è uno dei casi più emblematici delle inchieste milanesi sull’urbanistica. Che conta cantieri sequestrati, edifici già realizzati e abitati per i quali sono in corso procedimenti giudiziari e altri 13 progetti citati nell’ultima tranche, quella che ha portato in carcere l’immobiliarista Andrea Bezziccheri e ai domiciliari il re del mattone Manfredi Catella, l’ex assessore Giancarlo Tancredi, gli ex componenti della commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni (in qualità di presidente) e Alessandro Scandurra e il costruttore Federico Pella.

In carcere imprenditore Bezziccheri, altri 3 a domiciliari
Nella combo i sei interrogati dal gip di Milano in un filone dell'inchiesta urbanistica, sopra da sinistra: Giancarlo Tancredi, Giuseppe Marinoni, Manfredi Catella; sotto da sinistra: Alessandro Scandurra, Federico Pella, Andrea Bezziccheri. ANSA/ALANEWS

E all’elenco delle opere nel mirino dei magistrati si potrebbero aggiungere presto altri interventi contro i quali si sono mobilitati comitati e cittadini. A comporre una mappa alternativa – disegnata dalla procura – della rigenerazione urbana che ha trasformato la città negli ultimi anni. Una mappa segnata – almeno stando alla ricostruzione dei pm – da un sistema corruttivo e da conflitti di interesse di professionisti travestiti da funzionari pubblici.

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I cantieri sigillati sono, appunto, Scalo House in via Valtellina e le Residenze Lac al parco delle Cave. Quelli sotto processo, per i quali l’iter giudiziario è già iniziato o sta per iniziare, sono Hidden Garden di piazza Aspromonte, il primo caso finito sotto la lente dei magistrati, Torre Milano di via Stresa, Park Towers di via Crescenzago e Lambrate Twin Palace in via Massimiano. Ai quali si aggiungono i due progetti firmati da Stefano Boeri: Bosconavigli in via San Cristoforo, per il quale l’archistar andrà a processo a fine settembre per lottizzazione abusiva e abuso edilizio, e il maxi cantiere della Beic (Biblioteca europea di informazione e cultura) a Porta Vittoria, per il quale la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per turbativa d’asta.

Nelle carte dell’inchiesta, compaiono però anche progetti che promettono di cambiare il volto di interi quartieri, come il Pirellino di via Gioia e il Villaggio Olimpico all’ex Scalo ferroviario Romana, entrambi firmati Coima, la società guidata da Catella. Senza contare i sospetti sull’area infrastrutturale intorno al PalaItalia a Santa Giulia, uno dei nuovi impianti portati in dote dalle Olimpiadi invernali dell’anno prossimo.