
L'ex presidente della Commissione paesaggio del Comune di Milano, Giuseppe Marinoni
Milano, 2 agosto 2025 - "Regulatory capture" o "cattura del regolatore" è il termine di origine anglosassone "coniato per designare attività di lobbying e fenomeni corruttivi".
E per la Procura di Milano questo sarebbe Giuseppe Marinoni, il presidente della disciolta Commissione per il Paesaggio del Comune e dall'altro ieri tra le cinque persone agli arresti domiciliari nell'indagine sulla gestione dell'urbanistica.
Legami informali tra politici e imprese
Come si legge in un passaggio del provvedimento del gip Mattia Fiorentini, che ha pure disposto il carcere per una sesta persona, l'imprenditore Andrea Bezziccheri, patron di Bluestone, laddove si riporta un'informativa della Gdf, Marinoni "cattura il regolatore". E questo "in forza del suo accesso privilegiato a decisioni politiche", dei suoi contatti "con la Regione, a cui presta consulenza per la proposta di legge urbanisticа" e dei suoi "rapporti non istituzionali con l'assessore". Grazie alla sua capacità di facilitare "la creazione di legami informali tra politici e imprese, ottiene il patrocinio" del Comune, "per ricerche apparentemente indipendenti ma con interessi nascosti, che alimentano il legame tra attività di lobbying e fenomeni corruttivi, facilitato da spregiudicati faccendieri come lui". In riferimento è allo studio sui "Nodi e Porte Metropolitane" effettuato dal suo studio e ritenuto il "pgt ombra".
Il Riesame
Intanto dopo gli arresti decisi dal gip Mattia Fiorentini, i legali dei sei indagati hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame. La parola passa quindi a un collegio di giudici che, dopo la ricezione degli atti da parte dei pm, ha tempo 10 giorni per fissare l'udienza e decidere. Un collegio con una composizione "feriale" e diverso da quello che, qualche mese fa, con il rigetto dell'istanza di revoca dei domiciliari dell'ex dirigente comunale Giovanni Oggioni, ha già affrontato il tema e l'ipotesi di corruzione come ipotizzata dai pubblici ministeri: parcelle per consulenze tecniche in cambio di pareri favorevoli a progetti presentati all'organismo comunale da parte di chi, proprio in virtù di quei compensi, avrebbe dovuto dichiarare il conflitto di interessi e non lo ha fatto.