ROBERTA RAMPINI
Cronaca

In memoria di Giulia Tramontano e Thiago, un viaggio nel dolore: “La tua bellezza distrutta da mani violente, noi lacerati per sempre”

“Non smetterò mai di cercarti” è il titolo del libro scritto dalla sorella Chiara: “Avrei voluto salvarti”. Il fidanzato Alessandro Impagnatiello condannato all’ergastolo ha fatto ricorso in Appello: cercherà di far cadere le aggravanti della crudeltà e della premeditazione

Giulia Tramontano (in primo piano) con la sorella Chiara

Giulia Tramontano (in primo piano) con la sorella Chiara

Senago (Milano) – "Ho passato due anni a cercare risposte, a immaginare altri finali, a ricostruire pezzi di te per non crollare. Poi ho scelto di raccontare tutto, mettendomi a nudo, e scrivendo un libro per te". La scrittura come atto liberatorio, le pagine come spazio di elaborazione emotiva, il libro per onorare la memoria di Giulia e di Thiago e condividere con il lettore una promessa, quella contenuta nel titolo, “Non smetterò mai di cercarti”. Nel giorno in cui Giulia Tramontano avrebbe spento 31 candeline, la sorella Chiara con una storia su Instagram annuncia l’uscita il 13 maggio del suo libro dedicato alla 29enne incinta al settimo mese di gravidanza, uccisa il 27 maggio 2023 a Senago, in provincia di Milano, dal fidanzato Alessandro Impagnatiello, condannato all’ergastolo in primo grado lo scorso 25 novembre dalla Corte d’Assise di Milano (ha fatto ricorso in Appello).

Giulia e Chiara Tramontano insieme sulla copertina del libro e in uno scatto di un momento felice
Giulia e Chiara Tramontano insieme sulla copertina del libro e in uno scatto di un momento felice

"Ogni parola è un passo verso di te, Giulia", recita il sottotitolo. Nella foto di copertina, le due sorelle insieme, sorridenti. Come lo sono sempre state. Sorelle, amiche, confidenti, separate da mani violente "che hanno distrutto la tua bellezza e lacerato per sempre i nostri cuori". Ancora una volta Chiara ha scelto Instagram per arrivare a tutti. "Cara Giulia, oggi sarebbe stato il tuo compleanno – scrive –. Vorrei poterti dire ‘buon compleanno’ con la leggerezza di chi ha imparato a lasciar andare, ma io non ci riesco (...) In questa vita avrei voluto fare di più. Avrei voluto salvarti. Avrei voluto che il destino fosse meno crudele e non permettesse che mani violente ti strappassero da noi".

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Il libro "parla della tua storia, della nostra, del dolore che vivono i familiari di una vittima di femminicidio". E, sottolinea Chiara, "della disperazione, ma anche della forza che abbiamo dovuto trovare per combattere, per chiedere giustizia, per non arrenderci. Parla della ricerca di te senza fine, e del tentativo di ricominciare a vivere".

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La narrazione inizia il 27 maggio, giorno della scomparsa di Giulia, seguono 200 pagine dense di angoscia, rabbia, strazio, indignazione, impossibilità di perdonare, ma anche della consapevolezza che la vita deve continuare. È il racconto di Giulia attraverso le parole e gli occhi di Chiara, è il racconto della sua famiglia che ha saputo affrontare con forza e dignità prima la tragedia, poi il processo, imparando a convivere con quell’assenza, "nella certezza che Giulia c’è e ci sarà per sempre".

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"Ogni giorno imparo che il dolore non è qualcosa da superare ma un compagno silenzioso con cui camminare. Non ho cercato risposte impossibili, ma un modo per trasformare l’assenza in presenza". Il libro si chiude con una lettera dedicata alla nipotina nata lo scorso ottobre, figlia del fratello Mario, alla quale è stato dato il nome Giulia, "trasformando il dolore in un’eredità d’amore".

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Alessandro Impagnatiello, condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio Tramontano, proverà a ridurre la pena in Appello. I suoi difensori hanno presentato il ricorso che cercherà di far cadere le aggravanti della crudeltà e della premeditazione che sono costate a Impagnatiello il massimo della pena in Corte d’Assise. L’ex barman, inoltre, cercherà di accedere alla giustizia riparativa.

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Nelle motivazioni della sentenza depositata lo scorso febbraio si legge che Impagnatiello ha premeditato l’omicidio di Giulia per “quasi 6 mesi”, uccidendola infine con 37 coltellate dopo l’incontro tra lei e la donna con cui lui aveva una relazione parallela. Undici fendenti le erano stati inferti mentre “era ancora viva” e, per i giudici, la donna “ha senz’altro realizzato, sebbene per una manciata di secondi, che insieme con lei moriva anche il nascituro che portava in grembo”, il piccolo Thiago.

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