
Il presidio davanti al cantiere dello Scalo House posto sotto sequestro
Milano, 3 settembre 2025 – Un tavolo di lavoro, convocato dalla Prefettura di Milano, per affrontare il nodo delle “famiglie sospese“, il destino degli acquirenti di appartamenti in cantieri posti sotto sequestro, finiti al centro di inchieste sulla gestione dell’urbanistica o rimasti nel limbo degli uffici comunali. Gli appelli del comitato e del Gruppo dei piccoli operatori immobiliari hanno ottenuto la fissazione di un incontro in corso Monforte, nel pomeriggio di martedì 16 settembre, al quale è stato invitato anche il sindaco Giuseppe Sala.
Un’interlocuzione dagli sbocchi ancora tutti da definire, vista la complessità di una vicenda e i piani che si intersecano, mentre le indagini che a luglio hanno registrato un salto di qualità arrivando al livello politico e ai piani alti del real estate vanno avanti.
Intanto è stato convocato il primo incontro finalizzato, si legge nella lettera inviata dal prefetto Claudio Sgaraglia ai partecipanti, a “una valutazione delle tematiche che saranno rappresentate, alla presenza anche del sig. Sindaco di Milano”.
“Dopo 409 giorni di blocco dell’urbanistica – spiega Filippo Borsellino, portavoce delle famiglie sospese a acquirente di un appartamento nelle Residenze Lac in via Cancano poste sotto sequestro più di un anno fa – arriva finalmente il tavolo di lavoro che coinvolgerà amministrazione, governo e cittadini, con l’obiettivo di trovare una soluzione per le centinaia di famiglie milanesi ferme da oltre un anno. Speriamo sia il passo decisivo per sbloccare la nostra situazione. Per molti di noi la vita diventa ogni giorno più difficile: affitti non previsti, mutui e prestiti da ripagare, famiglie che intanto si allargano, ma che vivono ancora in monolocali. Ci auguriamo di diventare finalmente una priorità per l’amministrazione e per il governo, che insieme possono e devono dare risposte concrete”.
Giuseppe Brachetti, rappresentante dei piccoli operatori immobiliari, sottolinea che “serve una soluzione rapida e concreta per l’immediato e regole chiare e certe per il futuro”.
Gli acquirenti, nei mesi scorsi, hanno già incontrato il sindaco Sala e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, oltre alla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano che assieme ai pm Petruzzella, Filippini e Clerici coordina le indagini della Guardia di Finanza. Ora lanciano un appello anche al presidente del Tribunale, Fabio Roia. “Vorremmo incontrarlo – sottolinea Borsellino –. Sarebbe l’occasione per ribadire un principio fondamentale: non chiediamo un ‘liberi tutti’. Chi ha sbagliato è giusto che paghi ma i cantieri vanno sbloccati e vanno sbloccate le nostre vite”.