
Pianificata la manifestazione contro lo sgombero del centro sociale. Oggi il preavviso alla Questura "Insieme generazioni diverse". Il Pd non aderisce ufficialmente, ma gli iscritti potranno partecipare.
Le adesioni continuano ad aumentare: centri sociali, collettivi studenteschi e associazioni. Tutti in piazza sabato pomeriggio per sostenere la causa del Leoncavallo, sgomberato dopo 31 anni dalla storica sede nell’ex cartiera di via Watteau. Ieri sera si è tenuta alla Camera del lavoro di corso di Porta Vittoria l’assemblea pubblica convocata per pianificare la manifestazione nazionale che andrà in scena tra 72 ore. Già oggi dovrebbe arrivare il preavviso alla Questura per la definizione del percorso di un corteo che si preannuncia partecipato da decine di migliaia di persone: gli organizzatori si aspettano almeno 30mila presenze, ma i numeri potrebbero essere più alti.
Nei giorni scorsi, gli esponenti del Leonka hanno dato appuntamento alle 14 a Porta Venezia come luogo di partenza, anche se il tragitto completo verrà reso noto solo dopo le interlocuzioni con i funzionari dell’ordine pubblico di via Fatebenefratelli. È molto probabile che tra le tappe ci sia anche l’area del Parco Sempione, dove si svolgerà da venerdì a domenica il festival antirazzista dedicato ad Abba, il diciannovenne Abdoul Guiebre ucciso in via Zuretti a colpi di spranga il 14 settembre 2008. Sul fronte dei partiti, hanno dato la loro adesione Alleanza Verdi e Sinistra (che al Leoncavallo avrebbe voluto tenere la festa nazionale proprio a inizio settembre), Possibile, Potere al popolo e Rifondazione comunista. Per quanto riguarda il Partito democratico, non ci sarà come previsto un’adesione formale all’iniziativa, ma agli iscritti è stata comunque data assoluta libertà di scelta.
Dal canto suo, il capogruppo dem in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino ha già fatto sapere via social che ci sarà: "È mia intenzione esserci, come faranno diversi altri esponenti del centrosinistra milanese e lombardo. Credo sia assolutamente necessaria una reazione popolare, e assolutamente pacifica, all’atto del governo e che serva mettere al centro molto di più l’interesse pubblico e il valore dei beni comuni". Vale a dire: "La cultura, la socialità, l’abitare".
"Lo sgombero del Leoncavallo – si legge nel manifesto che presenta l’evento – è una evidente conseguenza delle trasformazioni avvenute a Milano a partire dal piano urbanistico. Modello che si vorrebbe estendere altrove. Ma è anche vendetta del potere contro chi prova a resistere. La mano del governo è calata sul vecchio Leo, nel cinquantesimo anno della sua storia, per avviare la campagna elettorale della destra, a trazione Fratelli d’Italia, verso le prossime elezioni comunali". E ancora: "Costruiamo un corteo che tenga insieme generazioni diverse ed esperienze politiche differenti. La città orizzontale contro il verticalismo del potere".
Nicola Palma