Dalle molotov in corteo al caso Genovese: un 2020 di cronaca a Milano

Nessuno può obiettare che sia stato l'anno del Covid. Tuttavia, ecco altre vicende che hanno segnato questi maledetti dodici mesi che stanno per chiudersi

Molotov a Milano, Silvia Romano e Alberto Genovese

Molotov a Milano, Silvia Romano e Alberto Genovese

Milano, 30 dicembre 2020 - Il 2020 è stato l’anno del Covid, e su questo nessuno può obiettare alcunché. Tuttavia, i fatti di cronaca non sono mancati in questi maledetti dodici mesi che stanno per chiudersi.

Cronaca nera in particolare, anche se va sottolineato che l’anno che stiamo per salutare finirà negli archivi come quello con il minor numero di omicidi volontari tra Milano e hinterland. Il primo si è verificato il 4 gennaio al Podere Ronchetto di via Pescara, quasi al confine con Rozzano: vittima Carla Quattri, 90 anni, colpita alla testa più volte con un barattolo di vetro; assassino reo confesso Damyan Borisov Dobrev, ventunenne bulgaro che l’anziana trattava come un nipote e che l’avrebbe assassinata per rubare pochi spiccioli.

Del 2020 verranno ricordati anche tre casi di violenza sessuale che hanno sconvolto l’opinione pubblica: il primo, avvenuto la sera del 13 giugno, ha visto finire sotto accusa l’ex assessore Paolo Massari; il secondo, avvenuto il pomeriggio del 15 luglio al Monte Stella, si è concluso con il fermo di un ventiquattrenne senegalese; il terzo, il più mediaticamente clamoroso e seguito, ha riguardato il re delle startup Alberto Genovese, che avrebbe abusato per venti ore di una diciottenne nel suo attico di piazza Santa Maria Beltrade.

È stato l’anno degli incidenti in monopattino (il più grave il 17 luglio); della rapina da film in piazza Ascoli; dei nuovi guai per Remi Nikolic, già condannato per l’investimento mortale del ghisa Nicolò Savarino; del raid mortale sul filobus 91 e delle cinquanta coltellate con cui un insospettabile bancario ha massacrato il trans brasiliano Alves Rabacchi; dei fendenti in corso Garibaldi sferrati dall’ultrà Alessandro Caravita; delle molotov in corso Buenos Aires; dei 15 milioni sequestrati dalla Squadra mobile al narcos Massimiliano Cauchi. E di tanto altro, a cominciare dal ritorno al Casoretto di Silvia Romano.

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