Milano, violenza sessuale durante una festa: arrestato il re delle start-up

Vittima una 18enne che si trovava a casa dell'imprenditore. Spunta l'accusa di un'altra ragazza. L'uomo stava pianificando una fuga in Sud Africa con il jet privato

Alberto Maria Genovese, fondatore di Facile.it

Alberto Maria Genovese, fondatore di Facile.it

Milano, 8 novembre 2020 - Una violenza brutale. A casa sua, nel cuore di Milano. La festa privata che all'improvviso si trasforma in un incubo per una diciottenne che chiameremo Laura, sequestrata e stuprata. Sono le pesantissime accuse nei confronti di Alberto Maria Genovese, napoletano di 43 anni trapiantato a Milano, notissimo imprenditore che ha fatto fortuna con la start-up assicurativa Facile.it (ceduta nel 2014 per 10 milioni di euro): l'uomo è stato fermato nella notte tra venerdì e sabato in un appartamento a due passi da piazza Duomo; i pm e gli agenti della Squadra mobile, che già stavano indagando su di lui da circa un mese, hanno motivato il provvedimento con il pericolo di fuga, visto che avevano acquisito informazioni sull'imminente partenza per l'estero di Genovese, nonostante le limitazioni agli spostamenti imposti dall'emergenza Covid e il lockdown in Lombardia. Sembra che Genovese volesse scappare in Sud Africa con il suo jet privato.

Stando a quanto appreso dal Giorno, l'aggressione si è verificata lo scorso 12 ottobre, all'interno dell'abitazione dell'imprenditore, nel corso di una festa. La vittima è una neomaggiorenne invitata, come altri, a casa del quarantatreenne. A un certo punto della serata, la ragazza è piombata in un incubo: l'uomo l'ha bloccata e l'ha costretta ad avere un rapporto sessuale. Il giorno dopo, è stata proprio Laura a chiedere aiuto alla polizia e a denunciare quanto accaduto. L'imprenditore è stato indagato e il suo appartamento posto sotto sequestro. Secondo le informazioni a disposizione, il racconto choc della diciottenne avrebbe trovato conferme sia da indagini tecniche che da riscontri testimoniali. Nel corso delle indagini gli agenti della squadra mobile hanno anche individuato una seconda ragazza, che ha raccontato di aver subìto un'aggressione molto simile in una località di vacanza all'estero. Gli investigatori stanno approfondendo la vicenda, anche per capire se ci siano altri casi di ragazze abusate da Genovese e che finora non erano mai emersi

Il 5 novembre, poi, gli investigatori hanno effettuato un sopralluogo nell'abitazione, trovandoci le manette utilizzate per legare la ragazza al letto, cocaina, ketamina e piatti sporchi di stupefacente. Sequestrate anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza interne, che hanno registrato parte di quanto accaduto nell'abitazione di piazza Santa Maria Beltrade

 Ieri è arrivata l'accelerazione decisiva: appena gli agenti hanno avuto contezza che Genovese stava per espatriare, ne hanno dato notizia al pm che coordina le indagini, che ha disposto un fermo di indiziato di delitto con le ipotesi di accusa di violenza sessuale e detenzione di stupefacenti; inoltre, l'imprenditore risulta indagato anche per sequestro di persona e lesioni. Portato in Questura per la formalizzazione degli atti di rito, il fermato è stato accompagnato nel carcere di San Vittore. 

Interrogato per oltre due ore, assistito dall'avvocato Davide Ferrari,  il 43enne non ha risposto alle domande del gip Tommaso Perna da San Vittore ma ha reso dichiarazioni spontanee: "Chiedo di disintossicarmi perchè da quattro anni sono dipendente dalla cocaina. Quando sono sotto gli effetti della droga non riesco a controllarmi e non capisco più quale sia il confine tra ciò che è legale e ciò che è illegale. Ho bisogno di curarmi". Poi, ha chiesto gli arresti domiciliari o a casa della madre o a casa della compagna

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro